Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Evoluzione COVID 21 ottobre 2020

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Come sta evolvendo l'epidemia ?

Riceviamo tutti i giorni segnalazioni da parte dei

Colleghi che lavorano a ritmo crescente per sopperire

alla carenza di recettività ospedaliera.

Accanto a numerosi  Negazionisti che imperversando su Facebook 
ripropongono la inesistenza della epidemia e la creazione di essa solo
ed esclusivamente per motivi politici (il Governo italiano sarebbe
riuscito a sconvolgere l'Ordine mondiale e coinvolgere tutto il mondo
in quella che viene presentata come bufala e fake-news.
Di fronte al numero di Colleghi deceduti in questi ultimi mesi e che
sta per arrivare a 200, rimaniamo allibiti che stia proprio aumentando
una sorta di negazionismo proprio tra i Medici. 
Naturalmente guardando i numeri e i relativi grafici di questa ripresa  

dei contagi, sembra che questa virosi epidemica non debba essere
considerata un pericolo rilevante né per le singole persone né per la
società. 
Infatti, nel grafico n.4, si osserva quale minimo spazio occupi nella
superficie del cerchio quel sottile spicchio nero che rappresenta il
numero dei deceduti di oggi. In questa rappresentazione grafica
sembra proprio che questo virus non sia così pericoloso, ma è un
calcolo corretto ?   Verosimilmente NO !
No, perché si è visto che l'acme dei decessi determinati dal
Sars-Cov-2 avviene almeno sei giorni dopo l'acme dei "contagi". 
Ad esempio : il massimo dei contagi (6557) dell'ondata precedente
si è riscontrato il 21 marzo 2020, mentre il massimo numero di
decessi (969) si è verificato il 27 marzo successivo, cioè dopo 6
giorni.   Assumendo questo lasso di 6 giorni come un "tempo medio
di malattia" tra il momento del contagio e il decesso, il numero dei

deceduti di questi ultimi 7 giorni (543) non va valutato nell'ambito
della stessa settimana, ma almeno dei 7 giorni precedenti; questo
comporta almeno un raddoppio della Letalità che passerebbe
dall'attuale 0,71 a circa 1,4 % .
Considerati i grandi numeri determinati da questa nuova ondata di
contagi, si può con certezza affermare che una letalità di poco
superiore all'1%, qualora il contagio arrivasse a coinvolgere 1/3
della popolazione italiana, cioè 20 milioni, l'1,4% di letalità
significherebbe dover registrare 250mila decessi, almeno.
Naturalmente questi calcoli approssimativi e basati su numeri
talora contradditori, riconoscono il loro punto debole nel fatto che
non si conosce il numero di persone che sono in qualche modo già
venute a contatto con il virus nei primi mesi del 2020, e quindi non
è assolutamente calcolabile il numero di italiani che avranno prima
o dopo questo contatto con il virus. Peraltro nei  grafici n° 1, 2, e 3,
si osserva come i deceduti di questi ultimi 7giorni costituiscano una

minoranza delle colonne formate dai pazienti positivi; si può anche
valutare l'indirizzo terapeutico deciso per il loro follow-up.
Nel Grafico 1 sono distinti i pazienti sintomatici ed asintomatici.
Si può valutare a colpo d'occhio anche la quota di accertamenti
positivi in confronto a quelli negativi.
Nel Grafico 2 viene rappresentata graficamente quanto alta sia
la percentuale
degli asintomatici rispetto alle persone che
presentano sintomi e verso i quali si decide una condotta
terapeutica. 
Purtroppo qui si inizia a dover constatare che per mantenere
in terapia medica molti dei pazienti sintomatici, è necessario
spesso il ricovero. Ad oggi i Ricoverati sono già 9057, cioè i
reparti dedicati ai pazienti Covid sono già sotto pressione e
si è entrati in quella fase in cui altri reparti vengono trasformati
d'urgenza e tumultuosamente in degenze per COVID. 
Molti Colleghi ci hanno segnalato di essere stati trasferiti
"temporaneamente" in reparti Covid, pur essendo di Area

Chirurgica. Questo è uno dei gravi effetti a distanza del depauperamento negli anni del SSN, della mancata programmazione del
turn-over generazionale, del mancato
adeguamento dei numeri delle Borse di studio per le Specializzazioni.
Tante volte abbiamo criticato il vizio italico di agire solo sotto la spinta dell'emergenza più o meno incombente, costretti a
prendere provvedimenti sotto spinte emotive difficili da gestire.
Anche il giusto e rilevante aumento di quest'anno dei posti nelle Scuole di Specializzazione, preso sotto la spinta emotiva delle
necessità del COVID, porterà
i frutti sperati intorno al 2030; è cioè nella direzione giusta ed auspicata, ma terribilmente
in ritardo rispetto alle richieste di tanti Sindacati Medici e Studiosi
delle Istituzioni che dovrebbero curare il welfare italiano. 
Nel  Grafico n. 3, si può ancora rilevare quanto sia ridotto il numero dei deceduti rispetto ai malati attualmente ricoverati o
trattati a domicilio, nella forma di isolamento domiciliare. 
Dopo aver scritto tutto ciò dobbiamo concludere che COVID è poco più di una banale influenza ? 
NO !!  Assolutamente no !   E' un virus altamente contagioso, che si diffonde per via aerea, non sembra dare una immunità
duratura. 
Ha quindi molte caratteristiche per ripresentarsi molte volte in forma epidemica, nascondendosi in una forma endemica nelle
fasi intermedie.  Anche se la letalità è intorno all'1%, prima che si arrivi all'immunità di gregge dovrebbero essere colpiti
i 2/3 della popolazione italiana : 40 milioni.  L'1% di 40 milioni corrisponde però a 400000 morti, e questo al giorno d'oggi
non è davvero poco.