M.E.S. o Non-M.E.S.
La sanità pubblica italiana, elogiata e portata come esempio da tutti, è in grande difficoltà. Mancano specialisti in tante discipline (Anestesia e Rianimazione, Neurologia, Ortopedia, Cardiologia e, prima fra tutte, Medicina d’urgenza (chi lavora nei pronto soccorsi). Mancano infermieri e O.S.S., non basta neanche il ricorso a personale straniero per compensare le carenze del personale sanitario, soprattutto al nord. Inoltre gli stipendi con cui vengono pagati i medici e il personale sanitario ospedaliero, inferiori di parecchio a quelli degli altri paesi d’Europa, per non dire d’oltre oceano, alimentano fughe verso |
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Inoltre al Sud una politica fatta di clientelismo e pressapochismo ha messo in ginocchio la sanità pubblica. In Calabria dieci anni di commissariamento non sono riusciti a sanare un debito che è cresciuto sempre di più e nessuno ha capito o voluto capire la ragione. Cosa serve mandare un commissario per tenere sotto controllo i conti se poi i governatori che si sono succeduti hanno continuato a nominare Direttori Generali incapaci e impreparati nella gestione di un ospedale o della medicina territoriale. Chi nomina i primari? Chi pianifica la strategia aziendale? Chi valorizza i professionisti e cerca di capire quale e come potenziare un’unità operativa, un distretto o un servizio sociale. Fa davvero rabbia sentire i vari titoli dei telegiornali sbandierare il grande successo della vendita dei nostri titoli di stato quinquennali o decennali ai risparmiatori in Italia o all’estero. Grazie !! Nessun paese europeo importante ha dei tassi d’interesse così convenienti come i nostri. I paesi cosiddetti frugali hanno interessi negativi sui BOT così come la Germania, la Spagna e Il Portogallo solo lo 0.1%. I nostri interessi invece si aggirano intorno allo 0.8 e questi non fanno altro che incrementare il debito pubblico. Il MES, invece, ci farebbe risparmiare circa 500 milioni di euro all’anno incidendo positivamente sul debito pubblico e consentendoci di investire in maniera più che adeguata sulla sanità. A questo punto mi domando: perché stiamo ancora aspettando a chiederlo? L’Europa, finalmente, ci sta offrendo una grande opportunità e i nostri politici se non sapranno coglierla dimostreranno ancora una volta la loro incapacità e insipienza nello gestire la cosa pubblica e gli interessi del popolo italiano. Alfredo Petrone (Segretario Regionale CoAS Calabria) per inviare commenti : Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. |
Z. P. : Il problema non sono i soldi, ma come vengono spesi. Se vengono utilizzati per riaprire ospedali inutili di periferia, no grazie
Il MES è un prestito, va restituito, se viene utilizzato come investimento sarebbe utilissimo.
Purtroppo in Italia i soldi vanno agli amici. Vedi ad esempio come sono finiti i fondi post terremoto
L.P. : Il MES è un argomento di tifoseria politica. Ho qualche dubbio.
A. G. : Mi sa proprio di si. Molto triste però dover scrivere che se in Italia arrivano molti soldi, questi verranno invariabilmente sprecati
in mille rivoli, per parenti amici e conoscenti.
Caro Alfredo, mi sembra che la risposta sia insita nella tua analisi: Non sembra che in Italia vi sia una seria classe dirigente, capace
di scegliere come e dove e quando, per via di metodi feudali e partitici nella gestione delle spese, indirizzate dalla ricerca del consenso
politico e logiche di campanile, non serto sanitarie.
A. Petrone : D'accordo sul NO agli ospedali di periferia, sono pericolosissimi. Solo ospedali efficienti con dipartimenti ben strutturati, potenziare
il territorio per sgravare gli ospedali di ricoveri inutili e lavorare molto sulla prevenzione e sulla gestione della cronicità che sarà sempre
un problema più gravoso.