I DIRIGENTI MEDICI del LAZIO in AGITAZIONE
PAUSA in ORARIO di LAVORO o SOTTRAZIONE di SERVIZIO RESO ?
I Dirigenti Medici degli Ospedali di Roma e del Lazio, |
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l'ingresso di un Ospedale di Roma | (Continua) |
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Lo sconcerto dei Medici Dirigenti nel rendersi conto di questa innovazione sta, oltre che nel merito, anche nel metodo e nei tempi con cui è stata realizzata, nella totale assenza del coinvolgimento dei Sindacati quali rappresentanti della Categoria Medica e veicolo di comunicazione delle decisioni assunte dalle Aziende verso i propri dipendenti.
Ricordiamo per inciso che, oltre che nei CCNL precedenti, "i criteri generali relativi all'articolazione dell'orario di lavoro" sono confermati anche nella nuova "Ipotesi di CCNL" come facenti parte delle fasi di contrattazione decentrata, sia come "Informazione" (Art. 4) che come risultati emergenti da un "Confronto" tra le Parti (Art. 5, comma 3, lett. a).
L’ applicazione delle Norme Europee sul lavoro, (le uniche che accennino alla "pausa" e possono essere prese in considerazione) prevede in ogni caso una "pausa non inferiore ai 10 minuti dopo 6 ore di lavoro" e, fatto più importante, la collocazione di questa pausa deve tenere conto delle esigenze tecniche del processo lavorativo.
VEDI : "Attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 14 aprile 2003 - Supplemento Ordinario n. 61”, (art. 8, punto 2).
La procedura automatica di sottrazione di orario di lavoro del dipendente medico tramite computer, invece, non prevede differenziazioni né si ravvisa alcun metodo per registrare e valutare se il dipendente abbia potuto usufruire effettivamente della "pausa", traendone il beneficio cui allude la Legge. Questo è importante in quanto l'Azienda è responsabile dell'accertamento che il dipendente possa realmente usufruire della pausa; senza questo accertamento si verifica una mera sottrazione di 30 minuti dall’orario di servizio. Segnaliamo per inciso che trattandosi di circa 3 ore alla settimana (1/2 ora al dì per sei giorni lavorativi), si arriva a sommare 141 ore annuali, poco meno dell'orario di servizio dovuto per un intero mese di lavoro.
La pausa di 30 minuti, quindi, riteniamo non debba essere sottratta sistematicamente attraverso un software centralizzato dopo 6.20 h di servizio, in quanto il medico ospedaliero non ha un orario fisso per completare la sua attività e può interrompere lo svolgimento del suo compito solo alla conclusione di esso e non al raggiungimento dell'orario indicato nei Turni di Servizio.
Ancora più inspiegabile la sottrazione di 30 minuti nel turno pomeriggio/sera, dove non è disponibile il servizio-mensa e spesso il medico è in servizio da solo.
Per tale motivo, a nostra conoscenza, in quelle Aziende Sanitarie Italiane in cui è già in applicazione tale metodo di calcolo dell'orario di servizio, è stato riservato un trattamento diverso ai Dirigenti Medici in servizio presso le Unità Operative afferenti i D.E.A., i reparti di area critica come UTIC, Terapia Intensiva e Pronto Soccorso, ai D.M. in servizio di guardia per 12 ore feriali e festive, in quanto il loro servizio, per definizione, non può essere interrotto. In alternativa, il loro turno di servizio deve essere compilato indicando chiaramente l'inizio e il termine del momento di pausa, oltre che il nominativo del Dirigente che dovrà assumere l'onere della sostituzione del Collega posto "in pausa".
Ma sappiamo bene quanto questo non sia ancora sufficiente, perché, anche nei reparti e nei servizi ambulatoriali, il lavoro non è sempre programmabile, il medico ambulatoriale non può sospendere l'attività di visite programmate al pubblico in quanto sono passate 6 ore dal suo ingresso in servizio, né i chirurghi possono sospendere l’intervento perché è giunto il momento della "pausa”; così anche il medico impegnato in una emergenza non può interrompere l’assistenza ad un paziente perché è giunto il momento della pausa, etc.
Infatti, a ben ragione, nulla sulla pausa è scritto nel CCNL in fase di approvazione!!
Peraltro, non sembra essere un errore di interpretazione da parte dell’Azienda nei confronti dei dirigeenti Medici; ma, distribuita indiscriminatamente su tutte le tipologie di Medico Ospedaliero, assume la connotazione di una pura sottrazione arbitraria e ingiustificata di 30 minuti dall’orario di servizio, fatta con la consapevolezza che i medici non possono usufruire della pausa ad orari stabiliti. Sembra essere solo un metodo costruito per ridurre il computo delle ore lavorate e ridurre gli "straordinari" e i "recuperi".
L'applicazione di questa procedura in maniera non concordata e senza il coinvolgimento informato dei Responsabili di tutte le Unità Operative e dei Sindacati, potrebbe infatti innescare numerosi contenziosi tra Medici ed Aziende sul conteggio delle ore eccedenti e di quelle in difetto, in quanto i Medici non conoscono ancora quali metodi intenderanno applicare le Aziende Laziali in caso di recupero "positivo" e/o "negativo" delle ore effettuate nell'anno e residue a questa sottrazione.
Alla luce di tutto questo, pur consci dello scarso potere contrattuale della Categoria, chiediamo l’immediata sospensione della procedura e una convocazione in tempi brevi delle Parti Interessate per concordare la materia in oggetto.