Concorso per tre posti a tempo indeterminato di PEDIATRIA ASST di CREMONA |
Diamo spazio a lettere di Colleghi sull'ENPAM
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Rappresentazione schematica di un "buco nero". |
I Lettori di queste pagine si ricordano sicuramente le nostre precedenti in cui ci siamo chiesti come mai ai Medici Ospedalieri la Legge imponga un balzello ulteriore per esercitare la loro professione medica, pur svolgendosi questa nell'ambito stretto della dipendenza dallo Stato. |
Abbiamo lanciato numerose raccolte firme per chiedere alla parte politica di turno al Governo la rimozione di questi balzelli del secolo scorso, ma, con scarso risultato da parte dei politici di turno. Eppure abbiamo raccolto in breve tempo migliaia di firme. Riproponiamo il format di raccolta delle firme e Vi chiediamo di leggere la sottostante segnalazione del Collega. Chi volesse partecipare a questa discussione, può indirizzare a : Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. |
PRIMA LETTERA
Lettera aperta all’ENPAM
Il 04/05/15 data del compimento dei miei 65 anni, dopo avere il mese precedente fatta richiesta di pensione anticipata di vecchiaia quota A ( attenzione che occorre manifestare la volontà con apposito modello scaricabile dal sito Enpam prima del compimento dei 65 anni, in alternativa si ha diritto alla pensione al compimento dei 67 e mezzo); dal mese di settembre mi viene erogata una pensione di 170 euro mensili netti.
Esattamente a luglio dell’ anno seguente mi viene comunicato che il casellario centrale dell’ INPS aveva provveduto a modificare l’aliquota trattenuta per le tasse, facendo cumulo con la mia pensione Inps come Ospedaliero, per cui la stessa diventava 114 euro mensili netti trattenendomi circa 60 euro mensili.
Siccome tale trattenuta era dovuta dal gennaio precedente allora provvedevano, per recuperare i mesi precedenti, a trattenermi fino al febbraio successivo la somma di 60 euro circa per cui mi erogavano solamente 59 euro mensili di pensione quota A.
Io sono stato convenzionato con le mutue dal 01/01/76 al 31/12/93 ininterrottamente epoca in cui fummo obbligati al rapporto unico con il SSN, e poi da tale data entrò in vigore la quota B in ragione del 2% annuale sul reddito da libera professione.
A novembre del 2016 feci la solita domanda di erogazione della pensione di quota B avendo compiuto 35 anni di contribuzione.
Dopo 4 mesi di silenzio da parte dell’ Enpam, a seguito di mia telefonata, apprendevo che non mi veniva erogata la pensione della quota B poiché non avevo raggiunto i 35 anni di contribuzione. Alla mia contestazione mi veniva detto che non avevo versato i contributi necessari per il periodo di convenzione 1976/2013 mancandone esattamente 9 mesi.
Con esattezza replicai che i contributi per quel periodo dovevano essere versati dall’ex-INAM e varie casse previdenziali (ENPAS, ENPDEP, INADEL, COMMERCIANTI , ARTIGIANI ),
che se tali casse non lo avevano fatto, sarebbe stato dovere dell’ Enpam comunicarmelo in modo da sollecitare i versamenti previdenziali in mio favore.
In ogni caso chiesi l’ estratto conto dei contributi versati e, una volta avuto in mano l'estratto conto, potei constatare che oltre a non potere controllare l’esattezza dei contributi versati (in quanto si faceva riferimento a somme ridicolmente basse), rettificarono i mesi mancanti in solamente tre e, per giunta, "non consecutivi", adducendo giustificazione come se mi avessero sospeso la convenzione per 1 mese e poi riconcessa e poi nuovamente sospesa.
Sono andato alla mia ASP, dove evidentemente mi hanno detto che dopo 40 anni era impossibile verificare tali dati, ma che risultava che la mia convenzione era stata ininterrotta fino al 1993.
Dopo di ciò l’ Enpam mi scrisse di rifare la domanda dopo un anno, cosa che feci a novembre del 2017 e finalmente dal mese di febbraio 2018 mi è stata erogata una pensione aggiuntiva di 85 euro netti per un totale (quota A + quota B ) di euro 195.
Con il 1/agosto/2018, stavolta senza alcuna comunicazione da parte dell’ EEnpam, la mia pensione diventa 134 euro totale, e dopo essere stato il ventesimo in attesa al numero del call center (45 minuti di attesa), una gentile signora mi comunica che era stato fatto il ricalcolo da parte dell’Inps per cui la trattenuta aumentava di circa 30 euro mensili e che avrebbero recuperato le quote che avevo percepito dal gennaio 2018, con ulteriore trattenuta fino al mese di febbraio 2019.
Mi permetto quindi di avvisare i Giovani Medici che sono costretti dalla Legge all'iscrizione all'Ordine ed alla successiva contribuzione obbligatoria all'Enpam, che trattasi di una Cassa Previdenziale Professionale basta sia sulla obbligatorietà (per Legge) della contribuzione, sia su algoritmi di calcolo delle pensioni che permettono alla Fondazione Enpam ricchi "utili" ogni anno: 1,3 miliardi di €uro nel 2016 e 1,1 miliardi di €uro nel 2017. La somma di questi "Utili" ha permesso alla Fondazione ENPAM di accumulare negli anni un patrimonio superiore ai 20 miliardi.
Nonostante questa consistenza del Fondo patrimoniale, l'Enpam continua ad erogare ai Medici Ospedalieri cifre indegne di essere considerate "pensioni".
VERGOGNA, ho versato per 35 anni la Quota "A", per altrettanti anni la Quota "B" (il 2% della attività libero professionale fino al 2014 e il 7,75% fino al 2017, e per il 2018 pretendono l’8,75%).
Non ho altre parole da aggiungere.
Ag. 08/08/2018
Lettera firmata
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SECONDA LETTERA
Il problema della nostra categoria è che abbiamo 12 contratti diversi.
I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta versano all’ENPAM e "gli altri" all’INPS.
Al termine della mia attività avrò versato all'ENPAM 1440€ al anno per la "quota A", cioè 57.600 € e circa € 2500 all'anno per la "quota B" cioè 100.000 €, ossia complessivi 157600 per aver 200 €uro al mese di pensione.
Ammesso che la cifra versata sia infruttifera (ma questo stento a crederlo) per ricuperare la somma versata uno dovrebbe vivere 788 mesi cioè 60 anni !!!!
Credo che in un mondo che cambia sarebbe assolutamente necessario ridiscutere il versamento obbligatorio all’ENPAM per coloro che sono dipendenti pubblici.
Io personalmente sono favorevole ad una ricongiunzione con INPS.
In questo modo è come se avessi riscattato 10 anni e potrei andare in pensione con 42 anni - a 65 anni di età - invece che attendere i 70 anni con 35 di contribuzione!
Una bella differenza.
20 agosto 2018
Lettera Firmata
Risposta CoAS M.D. :
Caro Collega è proprio quello che chiediamo : ridiscutere il versamento obbligatorio all’ENPAM per coloro che sono dipendenti pubblici, e la ricongiunzione dei versamenti con quelli effettuati all'INPS.
Per questo è necessario cambiare la legge e non fare ricorsi.
Non abbiamo la possibilità di verificare quanto asserito e descritto dai Colleghi, ma da questa ed altre segnalazioni abbiamo fondato motivo di ritenere che corrispondano puntualmente a verità.