Co.A.S. Medici Dirigenti

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14 marzo: Incontro Sindacati Medici - ARAN

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14 marzo  - Aggiornamento delle ore 17,00 -

ULTIM'ORA SALTA l'incontro di OGGI 14 marzo, tra delegazione ARAN e SINDACATI Medici

IL RINNOVO del CONTRATTO della DIRIGENZA MEDICA DIPENDE DA "DEROGHE" INACCETTABILI

Un’altra fumata nera dal tavolo di confronto per il rinnovo per il rinnovo del contratto della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria per il triennio 2016-2018. Siamo convinti che questo stallo dipenda dal fatto che gli organi sindacali rifiutano di accettare le "deroghe" alle norme sugli orari di servizio e sui "riposi". Tutto questo è  finalizzato esclusivamente ad un risparmio immediato attraverso un aggravio dei carichi di lavoro per i Dirigenti già assunti, evitando così nuove assunzioni che nulla hanno a che fare con la stabilizzazione dei Precari, eticamente doverosa.

“Non è tollerabile – secondo il CoAS Medici - che un aggravio dei carichi di lavoro venga scambiato con aumenti medi inferiori ai 100 € mensili, dopo anni di blocco delle contrattazioni e degli stipendi.  Sarebbe un ritorno al passato per gli aspetti normativi; gli aspetti normativi ci sembrano preminenti rispetto all'aspetto stipendiale. Anzi, l'accento delle OO.SS. sugli aspetti economici (peraltro giustificatissimi) non deve spostare l'attenzione rispetto alle derive dirigistiche in campo normativo. Queste ultime ci sono state  segnalate come già in atto presso numerose Aziende Sanitarie ed intere regioni. I ricorsi alla magistratura del lavoro sono purtroppo gravati da tempi così lunghi e costosi che risultano oltre che incerti anche intempestivi nel risultato finale”

“In questa situazione  il CoAS Medici auspica che la nuova situazione politica creatasi dopo il 4 marzo, possa servire a frenare la deriva verso l'approvazione contrattuale delle deroghe previste nell'Atto di indirizzo. Riteniamo che questo documento della Conferenza delle Regioni  debba ritenersi superato, in quanto prodotto e stilato in un diverso clima politico, basato su un equilibrio di forze notevolmente diverso” . . . . . . . . continua

Precedentemente a questa notizia sull'interruzione delle contrattazioni, avevamo scritto :

14 Marzo 2018 :

ARAN e Sindacati Medici si incontrano nuovamente per il rinnovo del CCNL

Il problema di questo rinnovo contrattuale non viene identificato daCoAS Medici nel solo aumento dello stipendio, ma soprattutto nel rifiuto di quelle "deroghe" richieste dall'Atto di indirizzo. 
Queste "deroghe" alle norme sugli "orari di servizio" e sui "riposi", sono finalizzate esclusivamente ad un risparmio immediato attraverso un aggravio dei carichi di lavoro per i Dirigenti già assunti, che possa quindi evitare nuove assunzioni in Sanità; cosa assolutamente diversa dalla stabilizzazione dei Precari, eticamente doverosa per definizione.
Non è tollerabile che un aggravio
dei carichi di lavoro venga scambiato con aumenti medi inferiori ai 100 € mensili, dopo anni di blocco delle contrattazioni e degli stipendi. 
Sarebbe un ritorno al passato per gli aspetti normativi; gli aspetti normativi ci sembrano perciò preminenti rispetto all'aspetto stipendiale; anzi, l'accento delle OO.SS. sugli aspetti economici (peraltro giustificatissimi) non deve spostare l'attenzione rispetto alle derive dirigistiche in campo normativo. Queste ultime ci sono state già segnalate da parte di numerose Aziende Sanitarie ed intere regioni. I ricorsi alla magistratura del lavoro sono purtroppo gravati da tempi così lunghi e costosi che risultano oltre che incerti anche intempestivi nel risultato finale. 
In questa situazione, il CoAS Medici  spera che la nuova situazione politica creatasi dopo il 4 marzo, possa servire a frenare la deriva verso l'approvazione contrattuale delle deroghe previste nell'Atto di indirizzo. Riteniamo che questo documento della Conferenza delle Regioni  debba ritenersi superato, in quanto prodotto e stilato in un diverso clima politico, basato su un equilibrio di forze notevolmente diverso.