Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Riforme ed Ansia di riforme

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Ansia di Riforme


e vere riforme

(Legge 24/2017)

Proviamo

a rivolgerci

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Sant'Efisio

un momento della processione annuale
che da Cagliari porta il simulacro
del Santo da Cagliari a Nora,
luogo del martirio.

Sono ormai quattro anni che sentiamo annunci televisivi di una imminente serie di RIFORME che dovrebbero quasi abbattersi sull'Italia come
una nuvola impalpabile, profumata, che tutto pervade e modifica in meglio e da nuovo slancio; come per Alitalia (04 giugno 2015).

La nuvola impalpabile e profumata per i Medici non è arrivata neppure con la Legge 24/2017 sulla responsabilità professionale,
NON scritta certo per i Medici Dirigenti ma per tutti quelli che ruotano intorno alla Sanità.

E' arrivata una slavina di diverse modifiche grossolane, approssimative, mal scritte, imprecise, mal studiate nei loro effetti a distanza da persone
ignare degli ultimi 40 anni di leggi e sentenze precedenti.

L'Italia ha un "parco leggi" superiore alle 150mila. La Francia 7mila, la Germania 5mila e 6cento, l'Inghilterra 3mila.

L'Italia, quindi, in questa Europa è una vera anomalia.

E' evidente che in questi ultimi 60 anni i Governanti si sono affannati e stressati a scrivere e stratificare leggi, non certo con il fine di governare bene o ridurre l'enorme Debito Pubblico, ma, probabilmente, solo per creare motivi e canali di prelievo diversificato tra le categorie di lavoratori, moltiplicando le tasse in modo sicuramente degno di una "fantasia malata".
Cercando di osservare la situazione normativa, legislativa e contrattuale con un minimo di distacco, sembra di poter affermare - con la sensazione di essere nel giusto - che spesso le norme, gli emendamenti, i provvedimenti sono stati presi più contro qualcuno, o qualche categoria, che per favorire tutti o lo sviluppo. La motivazione del proporsi come Governanti o Amministratori di qualsiasi livello della cosa pubblica, non sembra essere mai stato lo spirito di servizio verso la collettività ma solo il raggiungimento del potere ed il suo satrapico utilizzo.

Anche per quanto riguarda la Responsabilità Civile Professionale dei Medici abbiamo atteso con ansia che la nuova Legge che veniva proposta da più di due anni con il nome di Ddl-Gelli (Disegno di Legge Gelli) potesse portare un beneficio ai timori con cui ogni medico ospedaliero si reca la mattina al lavoro.
C'erano alcuni presupposti che facevano sperare qualche miglioramento. A legge ormai approvata con il n° 24 del 2017, possiamo - senza tema di smentita - affermare che gli obiettivi di chi ha scritto quel testo erano ben diversi da quelli dichiarati.
Vi ricorderete senz'altro che per mesi abbiamo sentito rilasciare dichiarazioni riguardanti l'eccesso della medicina difensiva cui facevano ricorso i medici in quanto non si sentivano sufficientemente tutelati nell'esercizio quotidiano del loro lavoro. Le conseguenti dichiarazioni insistevano quindi sulla necessità di correggere tale situazione di debolezza che i medici avvertivano davanti agli Utenti ed ai Parenti degli Utenti, per evitare una spesa eccessiva dello Stato in esami cosiddetti inutili ed impropri. Tale motivazione è stata suffragata da calcoli verosimilmente inventati di sana pianta a tavolino, da chi doveva costruirsi un vero e proprio alibi nell'apparente ridefinizione della responsabilità civile del medico. Si è arrivati a calcolare in 13 miliardi di euro annui la “spesa” in esami inutili ed impropri.
Nell'esperienza quotidiana il medico sa bene che molti degli esami strumentali richiesti forniranno una risposta o negativa o non diagnostica; però, conscio anche che la medicina e chirurgia non costituiscono una scienza esatta, si sente costretto, per orientarsi in un percorso diagnostico talora difficile, a richiedere esami per escludere le ipotesi diagnostiche più probabili, seguendo una scaletta di maggiore impegno ed invasività dei successivi esami.
Purtroppo la valutazione monetaria di esami e cura, sta portando questo SSN a tener conto in modo precipuo più l'entità della spesa complessiva che i risultati raggiunti. La spesa annuale complessiva, in Italia, si è progressivamente ridotta in termini percentuali rispetto al PIL (6,4%) raggiungendo livelli sicuramente inferiori a quelli delle altre nazioni europee – in percentuale e in totale –, mentre l'età media degli “anziani” italiani – dopo un anno di lieve flessione - ha ripreso a salire: per i maschi ha superato per la prima volta gli 80 anni e per le donne sfioriamo ormai gli 85 anni. Trattandosi di età media è un gran bel risultato, considerando anche che, alcune pubblicazioni in materia, pongono il SSN al primo o al secondo posto nel mondo.
Quindi, accertato che la Sanità in Italia, nonostante i 10 anni di crisi persistente, mantiene un livello elevato sia in termini di efficienza che di efficacia, non si vede proprio come si possa calcolare che gli esami impropri o inutili raggiungessero ben 13 miliardi/anno di euro; anche perché il medico può sapere solo dopo aver ricevuto il “risultato” che quell'esame poteva essere “risparmiato”.

Alla “Riforma Gelli “ si è dato quindi l'avvio con una preparazione dell'Utenza e dei Medici attraverso una serrata comunicazione istituzionale sotto diverse forme : attacco ai Medici e pressione affinché l'Utente stesse attento all'operato dei Medici.
I Medici sono stati via via definiti :
1) Medici spreconi che attraverso esami ed interventi inutili o quasi, dilapidano il già scarso budget annuale della Sanità creando l'impossibilità del risanamento dei conti : l'incerto spreco dei 13 miliardi ripetuto più volte dai media ha comunicato la sensazione dell'assoluta certezza del fatto;
2) Medici fannulloni che permettono alle liste d'attesa di allungarsi fin oltre l'anno: per raggiungere questo risultato mediatico, sono stati amplificati dai media alcuni sporadici episodi di assenteismo;
3) Medici incapaci che danneggiano gravemente gli ammalati per imperizia, incuria ed imprudenza; tale risultato è stato raggiunto con la pubblicizzazione di alcuni episodi di danno non ancora accertato, ma giornalisticamente accettando come veraci le dichiarazioni di parenti direttamente interessati;
4) Medici “rapaci” : tale dubbio è stato comunicato attraverso dichiarazioni di alcuni politici sulla connessione – assolutamente ancora allo stato di lontana e personale ipotesi – tra l'effettuazione della libera professione intramoenia e l'allungamento delle liste d'attesa.  
L'elenco dei tipi di fango lanciati sulla classe medica – in particolare quella ospedaliera – è stato così ben dosato e distribuito nel tempo, che quando è stato dichiarato che si sarebbe proceduto ad una Legge per venire incontro ai medici, nel campo della Resp.Prof.Civile, in molti ci abbiamo creduto.

Comunico a chi ha creduto a questa bufala, che ha profondamente sbagliato.

L'errore sta nell'aver creduto che il Disegno di legge Gelli lo si stesse scrivendo per aiutare i medici nel rapporto sempre più difficile con l'Utenza.
Il Ddl Gelli invece è stato scritto sotto la spinta di interessi economici ben più pesanti e mimetizzati.
Le grosse forze in causa erano infatti:
- le Assicurazioni;
- gli Utenti attraverso Associazioni varie (CittadinanzAttiva);
- gli Studi Legali e quanto vi ruota intorno;
- le Aziende Sanitarie (dello Stato).
Dall'altra parte, assolutamente da soli, abbandonati a sé stessi, i Medici.

Queste affermazioni potrebbero essere ritenute assolutamente gratuite e campate in aria fino al momento in cui si va ad analizzare chi trarrà beneficio dalla nuova Legge 24 e chi invece ne avrà un ulteriore aggravio.

Analizziamo per singola voce :

Le Assicurazioni : traggono benefici da due punti fondamentali della legge :
1) Aumento notevole del numero di medici assicurati per l'inserimento della obbligatorietà della assicurazione personale ai fini dell'esercizio della professione. Questo fatto comporta che saranno costretti ad assicurarsi anche quelle tipologie di medici che solitamente, ritenendosi a basso rischio, non si assicuravano: medici di laboratorio, fisiatri, etc. Anche i medici di queste specialità a “basso rischio”, saranno adesso costretti a stipulare una polizza d'assicurazione professionale, portando sicuramente benefici al totale totale dei premi assicurativi raccolti;
2) Limite del massimo rimborsabile da parte del singolo medico per sinistro. Questa formula, apparentemente a vantaggio del Medico, è sicuramente un grosso vantaggio soprattutto per le Assicurazioni. Queste infatti adesso sanno che per un qualsiasi sinistro denunciato non dovranno più accantonare una cifra che poteva essere superiore al milione di euro, ora sanno che non supererà i 300mila euro. Per il medico assicurato non cambia niente; il vantaggio è tutto degli Assicuratori.

Gli Utenti : le Associazioni hanno preteso ed ottenuto che fosse più facile per gli Utenti richiedenti avere un risarcimento. Hanno ottenuto esattamente questo: Una sorta di ammortizzatore sociale atipico, per questi tempi di crisi.

Gli Studi Legali e i Medici-Legali :
Invece che esaminare il fenomeno della pubblicità ingannevole e pervasiva da parte degli Studi Legali, invece che esaminare l'eccessivo differenziale tra numero di richieste e numero di risarcimenti concessi, invece di valutare la tipologia delle richieste spesso basate solo sulla speranza dell'accoglimento della richiesta a fronte dell'impegno determinato sulla magistratura e sullo stesso medico,
invece di bloccare il fenomeno della ricerca del contenzioso ad ogni costo, anche gli Studi Legali ed i Medici-Legali ad essi collegati, hanno visto bene di associare al contenzioso generato dagli incidenti stradali (ed in calo) il nuovo mercato della responsabilità medica o sanitaria.

Le Aziende Sanitarie (cioè lo Stato) :
Hanno ricevuto dalla Legge 24 il beneficio che tutti i Medici della dipendenza siano costretti ad assicurarsi a proprie spese. Di fatto viene trasferita sul medico l'ipotesi di un suo più frequente coinvolgimento nell'erogazione del risarcimento; a seguito di una condanna in solido o di un coinvolgimento del medico sin dalle fasi iniziali delle procedure di mediazione e giudiziarie, l'Azienda sa che il medico che fosse costretto al risarcimento (per colpa grave o non) ha la possibilità di pagare in quanto assicurato. Le Aziende del SSN hanno cioè meno interesse a difendere il proprio dipendente.

I Medici, invece, hanno subito un peggioramento della loro situazione.
La Corte di Cassazione – per l'ennesima volta più illuminata del Legislatore italiano – è già intervenuta difendendo la possibilità per i fatti accaduti prima della promulgazione della Legge 24, il ricorso alla Legge più favorevole per il medico, cioè la Legge Balduzzi del 2012. Questo fatto significa che la Corte di Cassazione ritiene sicuramente più favorevole al Medico la Legge Balduzzi; questo perché la Legge Balduzzi recita che il medico non è colpevole se ha rispettato le linee-guida e/o le buone pratiche, mentre la Legge 24/2017 afferma che il medico non è condannabile per colpa lieve solo per imperizia, mentre per negligenza e imprudenza risulta condannabile anche in caso di “colpa lieve” e di rispetto delle linee-guida.
Insomma un passo indietro.

Ecco perché quando si vuole riformare è necessario – soprattutto con la complessità del mondo d'oggi – procedere con estrema cautela e con la dovuta scienza dell'esistente. Come il medico non si deve avventurare ad esplorare settori di cui non ha precisa conoscenza ed esperienza, certi legislatori improvvisati non dovrebbero farsi travolgere dall'ansia di riforma dettata più dalla esigenza di dimostrare d'esistere che dalla necessità di cambiare.

Altro aspetto assolutamente deprimente di questa vicenda che ha tenuto i medici con il fiato sospeso per due anni, sono gli osanna di vittoria dichiarati e proclamati con variopinti comunicati stampa da parte di tutte le Organizzazioni Sindacali dei Medici; forse solo il Co.A.S. ha immediatamente dichiarato prima perplessità e poi un giudizio assolutamente negativo sulla legge nei riguardi dei medici.
Per Medici che passano quotidianamente la vita nelle corsie e sale operatorie, il riferimento a linee-guida inesistenti , o, peggio, scritte e avvalorate da Associazioni “scientifiche” di dubbia rilevanza per uomini e metodi, non può costituire termine di giudizio su casi specifici. E' una negazione del diritto ad una giustizia equa e obiettiva.
Sta di fatto che è sempre più difficile reperire sul mercato valide polizze d'assicurazione per “rivalsa” a seguito di “colpa grave”; d'improvviso le Compagnie d'Assicurazione si sono fatte elusive sulla stipula di nuove polizze e rispondono che devono ancora valutare gli effetti della nuova legge sul mercato.

Naturalmente gli Iscritti al Co.A.S. proseguono per la loro strada nella convinzione di essere nel giusto, di non subire i condizionamenti di alcuna parte politica, confortati dall'aumento del numero di Iscritti, in gran parte provenienti da altre Organizzazioni in quanto si sentono sempre più abbandonati e disattesi.

In conclusione ricordiamo che spesso queste modifiche di leggi precedenti, chiamate riforme, sono risultate inapplicabili per la necessità di tutta una serie di ulteriori norme collegate che, come è avvenuto spesso in Italia, non arriveranno mai ad essere scritte; tutto ciò non per incapacità degli scrivani, ma per manifesta inadeguatezza della legge di cui dovevano ad andare a costituire il collegato.
Della serie : Lasciano andare la barca come è sempre andata, almeno sta a galla.

All'ansia delle Riforme pur di proclamare che sono state fatte, sarebbe preferibile si desse adito alla prioritaria valutazione della necessità del cambiamento ed alla meditazione sul cambiamento da apportare.