Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Brunetta non lo sa

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Certificati Medici ON-LINE

Il Ministro della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione, Dott. Renato Brunetta, ha legiferato e tuonato secondo le indicazioni di razionalizzazione della spesa pubblica, come già indicato nella Legge delega 15/2009 e  nel Decreto Legislativo noto come "Legge Brunetta".

Con una Circolare Ministeriale ha indicato una sequela di sanzioni per i Medici che non avessero utilizzato la procedura on-line per le certificazioni di malattia.

Ma ormai in Italia il Governo centrale ha anche legiferato contro se stesso attivando il Federalismo e affidando alcuni importanti capitoli di spesa ad altre Istituzioni chiamate “Regioni”.

Ed infatti la circolare, oltre a dare un aggravio di lavoro tipicamente amministrativo ai Medici Dirigenti Ospedalieri delle varie U.U.O.O., ha immediatamente determinato una reazione diametralmente opposta da parte del Presidente dei Governatori (Vasco Errani, n.d.r.) che sostiene che per procedere all'avvio delle sanzioni debbano essere adeguate dalle Regioni le procedure dei sistemi informatici e dello stesso personale che dovrebbe essere di supporto al funzionamento di un notevole numero di terminali informatici.

E che le Regioni non abbiano in questo momento i soldi per avviare correttamente e compiutamente tutte le procedure necessarie per mettere a regime il sistema è cosa assolutamente credibile.

Insomma il concetto espresso dal Ministro Renato Brunetta sul lavoro dei Medici Ospedalieri e sintetizzato nelle espressioni “Macellai” e “Fannulloni” ha colpito ancora.

Il Ministro infatti non ha considerato che, al momento della dimissione di un paziente da una U.O. di degenza o da un Pronto Soccorso, il dover compilare un certificato medico on-line può impegnare un professionista - assunto per curare pazienti – a dover passare davanti ad un p.c. una media di venti minuti a certificato. Ovviamente quando le dimissioni da quel reparto sono una decina al giorno oppure, come in un Pronto Soccorso, si arriva alle duecento dimissioni al giorno, il problema della certificazione on-line inizia a diventare rilevante.

Ci chiediamo se il Ministro sia riuscito - nella sua capacità matematica da economista - abbia pensato di fare questo calcolo banale : 20 minuti per 10 dimissioni sono 200 minuti; cioè circa 3 ore abbondanti di lavoro medico sottratto all'attività di cura dei pazienti. Insomma tutti ormai sappiamo che per dimettere anche un solo paziente impieghiamo circa un'ora, distribuita tra : Foglio di dimissione, SDO, certificato on-line.

Insomma il Ministro Brunetta partendo dal presupposto che i Medici siano dei Fannulloni continua ad attribuirgli incarichi che seppure erano tipici del medico, finiscono per diventare impropri a causa della difficoltà d'utilizzo del nuovo metodo.

Il certificato medico deve inoltre essere archiviato in cartella sotto forma cartacea in quanto al momento solo questa forma costituisce la dimostrazione che il medico ha espletato quanto richiesto.

 

Passiamo a discutere dell'applicativo messoci a disposizione.

Non so se sia successo anche per Voi che leggete, ma la mia SMART CARD non ha funzionato al momento della prima attivazione e continua a non funzionare. Devo quindi ogni volta eseguire l'accesso con credenziali (codice fiscale e password).

Effettuato l'accesso Vi succederà di frequente che il sistema rifiuti il certificato perché il paziente vi ha fornito un indirizzo diverso da quello in possesso del sistemats.it; questo vi costringerà ad allontanarvi dal p.c. e chiedere precisazioni al paziente sui vari indirizzi di residenza cambiati negli ultimi anni. Inoltre, guai a non conoscere il CAP di quel paese o di quel rione. Ma non demordete, basterà abbassare la finestra del sistemats.it e, in un'altra finestra, cercare su Google il CAP corretto. Riprovate. E' un rebus risolvibile con tentativi anche la certificazione della patologia e del relativo codice ICD-9. Questa è una vera operazione di fantasia da sbrigliare sempre più nei vari tentativi da ripetere fino a che l'applicativo vi accetterà il Vostro sudato certificato on-line.

E che l'applicativo non fosse né destinato né pensato per i medici ospedalieri è secondo me dimostrato dal fatto che nella casella attestante il tipo di prestazione, le ipotesi offerte sono solo due : Ambulatoriale o Domiciliare. Ambedue queste scelte sono tipiche dei Medici di Medicina Generale. E' quindi acclarato che il Medico Dirigente Ospedaliero non è stato neppure preso in considerazione come compilatore di certificati di malattia. E' un operatore aggiunto dopo!

Per inciso Vi comunico che Noi Ospedalieri dobbiamo utilizzare la voce Ambulatoriale affinché il certificato venga accettato dal Sistema.

Tutto a posto quindi?

No!

Numerosi pazienti sono tornati a lamentare che la loro Amministrazione Pubblica (Scuola, Provincia, Corte dei Conti, etc.) non riusciva a interpretare correttamente il certificato on-line e rimandava il paziente a chiederci la compilazione del solito foglio di carta da archiviare.

RifiutateVi.

Mi sento di suggerirVi questo comportamento, dopo aver naturalmente perso un altro po' di tempo a ritrovare la cartella del paziente ed aver verificato sulla copia cartacea (gelosamente conservata) che il certificato on-line sia corretto in ogni sua parte. Fatene un'altra copia e consegnatelo al paziente.

RicordateVi inoltre di inserire come data di inizio della malattia quella del primo giorno di ricovero, altrimenti al povero malcapitato paziente non riconosceranno i giorni di ricovero.

Il Sistema la accetta.

Mi chiedo quindi :

La certificazione on-line ha davvero prodotto tutto il risparmio vantato dal Ministro Brunetta?

500 milioni di € in solo un mese e mezzo di applicazione?

Il Ministro ha fatto il conto delle dimissioni che scivolano da un giorno all'altro perché non c'è più il tempo di fare tutte le dimissioni che sono state programmate per quel giorno?

Quanto costano questi giorni di degenza in più?

Niente, tanto sono a carico delle Regioni, quindi Brunetta non lo sa.

 

A.G.