Regionalismo differenziato in Sanita

Venerdì 08 Febbraio 2019 18:06
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REGIONALISMO  DIFFERENZIATO

E'  COSTITUZIONALE ?

LE VISITE A SORPRESA DEL MINISTRO GRILLO SERVONO SOLO A EVIDENZIARE
LE DISPARITÀ FRA LE SANITÀ DEL PAESE

https://www.youtube.com/watch?v=0iVNynJ6X6g

“Le visite della Ministro della Salute Giulia Grillo agli ospedali e pronto soccorso non fanno che evidenziare le molte criticità dei P.S. di tutta Italia e le  disparità fra le sanità del Paese. Forse, più di queste visite, utili ma non poi tanto, sarebbe necessario intervenire sui grandi numeri disponibili sulla Sanità ed intervenire a livello nazionale per assicurare una sanità di qualità a tutti i cittadini”.
È così che il  sindacato COAS Medici Dirigenti, commenta le recenti visite della ministra Giulia Grillo alle strutture ospedaliere del Paese, di sicuro effetto propagandistico e pre-elettorale, ma di modesto risultato pratico.

 

Il principale obiettivo del Ministro dovrebbe essere il soddisfacimento delle richieste di salute degli Utenti ed anche la serenità degli operatori nello svolgimento del proprio lavoro.

Per soddisfare le necessità di salute degli Utenti, sarebbe necessario il controllo su scala nazionale della spesa sanitaria, la equa distribuzione delle risorse, partendo dal presupposto che non tutti dispongono, né possono pretendere di disporre, di‘superspecialisti’ vicino alla porta di casa. Tutti però dovrebbero poter accedere ad una dignitosa e preordinata assistenza, e non essere costretti al "turismo sanitario fai da te", che spinge sempre più utenti del meridione a viaggiare verso il Nord per cercare e ricevere trattamenti sanitari di qualità.  Questo si traduce in costi maggiori sia per la Regione di appartenenza, che paga per l’utente il servizio ad altra regione, che per la persona e la sua famiglia che devono affrontare rilevanti costi diretti.

Nel governo, invece, sembra assumere  maggior consistenza l’idea di una più costosa e netta regionalizzazione sanitaria.
Basti pensare che in questi giorni si parla insistentemente di una proposta  per un consorzio sanitario fra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. L’impressione è che ci si stia muovendo verso un aumento del  potere discrezionale di Assessori e Direttori Generali di cui ogni giorno constatiamo gli effetti perversi, portando le regioni verso una autarchica e miope gestione della Sanità: proprio uno dei  motivi del turismo sanitario di necessità.
Dobbiamo anche chiederci se alla luce dell'art. 36 della Costituzione e alle idee ispiratrici della istituzione del S.S.N. nel 1978, sia Costituzionale questa parcellizzazione della Sanità italiana in 21 segmenti diversi per strutture e know-how, senza una forte ed incisiva azione unificatrice e preordinante del potere centrale; questo infatti non può limitarsi a firmare decreti e leggi che poi le Regioni possono applicare come vogliono, se vogliono e quando vogliono.
Ci permettiamo di sottolineare - tra i tanti - un problema che in questi ultimi tempi costituisce un "vulnus" inconcepibile per i medici e tutti gli operatori sanitari;  i trasferimenti di qualsiasi tipo: intra-aziendali, inter-aziendali, inter-regionali  avvengono ormai con clausole e limitazioni inaccettabili, spesso "contra-legem" ed inventate con grande fantasia, in contrasto con le norme nazionali. Perché il Ministro non comincia a fare chiarezza su questi aspetti particolarmente demotivanti per il personale in servizio ?