Stop alle visite a tempo

Venerdì 01 Giugno 2018 10:06
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Necessaria una Sentenza del TAR-Lazio per bloccare le Visite Mediche "a tempo"

Sembrava impossibile che si arrivasse a cronometrare il lavoro dei Medici, eppure l'Amministrazione del Lazio, con l'obiettivo della riduzione delle liste d'attesa, ha chiesto che l'attività ambulatoriale dei medici ospedalieri fosse verificata attraverso la temporizzazione della specifica attività.

E' stato necessario un ricorso dei Medici al TAR Lazio per fermare questa interpretazione fortemente limitante il rapporto medico-paziente, limitante la discrezionalità del medico che, essendo un dirigente, dovrebbe essere per definizione in grado di gestire al meglio il proprio tempo ai fini dell'ottimizzazione del risultato finale. Cioè la cura del paziente.

Una sentenza del Tar del Lazio boccia i limiti temporali delle visite e prestazioni mediche, cervellotica trovata del bad management a rimedio delle infinite liste di attesa delle aziende pubbliche. (continua)

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Ci dispiace che, al solito, sia dovuta intervenire un’autorità giuridica a sancire ed a motivare ai direttori aziendali che questo strumento non è una soluzione al problema, casomai un’interferenza al principio di autonomia clinica dei medici che -ficcatevelo in testa - sono Dirigenza e non manovalanza da catena di montaggio.

Anche i Pazienti, che hanno pagato con la fiscalità generale il nostro SSN, subiscono un trattamento irrispettoso in quanto non riescono a trovare risposte ai loro bisogni né per numero né - con il temporizzatore - neppure per qualità.

Le liste di attesa, in un contesto ridotto all’osso come il nostro, si abbattono con lo sblocco del turnover e con il reintegro degli organici: non si genera valore né salute spremendo gli operatori e riducendo i tempi di visita ai pazienti. Certe battaglie, alle quali CoAS partecipa in prima fila, vanno in porto, ed allora cogliamo l’occasione per comunicare ai nostri iscritti ed agli amici visitatori della pagina che la Commissione Europea ha preso ufficialmente in esame il ricorso CoAS sull’erronea interpretazione della normativa europea in materia di riposi e reperibilità.

Vi terremo aggiornati.