Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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COVID-19 : dal 22-10 al 28-10

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COVID - 19

Evoluzione   dal  22  al  28 ottobre 2020

Medici  in  Guerra

In questo grafico viene espresso il progres-
sivo aumento del rapporto tra i Positivi e i 
Negativo nell'ambito dei Tamponi effettuati
quotidianamente. La percentuale è salita
dal 6% circa del 15/10 al 14% circa di
questi ultimi giorni.

Oggi  28 ottobre, dopo l'ultimo DPCM con ulteriori restrizioni alla vita
sociale delle persone, sentite le notizie mattutine sulla diffusione
crescente dei casi positivi in tutta Europa e, soprattutto, appresa la
percentuale (> 20%)  di occupazione dei posti-letto delle Terapie
Intensive disponibili in Italia, non ci rimane che accettare l'idea che
siamo entrati in una guerra.

L'attuale situazione sanitaria non è delle migliori ed è evidente agli occhi
di tutti.  Non colgono la gravità della situazione  i "negazionisti" che,
negando anche le cose più evidenti, creano e sostengono un fronte di dissidio
interno, non meno pericoloso dello stesso virus, in quanto va ad aggravare la
gestione, la durata e probabilmente le conseguenze della epidemia stessa,
vanificando, del tutto o in parte, l'impegno e la costanza degli Altri.

Siamo ormai in una guerra che si combatte nelle corsie e nei Pr. Socc. , 
finalmente anche con i D.P.I. ,  ma in carenza  di una vera organiz-
zazione pensata e realizzata con il trasferimento delle linee-guida
nazionali nel territorio.

Durante tutto il periodo estivo, trascorso all'ombra dei risultati  del
costosissimo Lockdown  primaverile, con il senno del poi si avverte la
sensazione che per l'ennesima volta gli Italiani si siano cullati nell'idea
che il risultato raggiunto con la segregazione  domiciliare di  due mesi e
mezzo fosse ormai conseguito e irreversibile.

Invece, a posteriori, si constata che appena è stato concesso di muoversi
per le ferie, da fine luglio si è registrato un lievissimo incremento dei casi
che è diventato un aumento  intorno a Ferragosto, fino ad assumere la forza
travolgente di questi ultimi giorni di ottobre. 
Il numero crescente dei decessi attribuiti al Covid-19,  i 1536 letti occupati
da pazienti Covid nelle Terapie intensive, l'attività convulsa dei Pronto
Soccorso, tutti questi fattori sono lì ad attestare una guerra che, se a marzo ed
aprile è stata limitata alla Lombardia e provincie limitrofe, ormai, verosimil-
mente grazie alle ferie ed ai trasferimenti correlati,  è diventata un problema
diffuso a tutta Italia, con punte di gravità in alcune zone del Sud  meno
preparate a questo tipo di evoluzione.

Ed i Medici Ospedalieri che sono stati coinvolti, ma mai travolti, da questa
grande quantità di pazienti che presentano "fame d'aria" e febbre, si sono
sentiti in guerra, e hanno reagito e hanno la forza di reagire ancora; hanno
affrontato situazioni in cui si è dovuto decidere a chi dare la chance di un
posto-letto di Rianimazione con la speranza che tali interrogativi non
dovessero più porsi.

Ci siamo quindi chiesti se l'essere coinvolti in questa situazione di grande
stress emotivo sul lavoro,  nella situazione di non poter tornare la sera a casa
per evitare di contagiare genitori e figli,  nella situazione di paura per sé stessi
e di dover apparire come una roccia davanti agli Utenti,  di dover incoraggiare
un malato sapendo che il giorno dopo in quel letto ci sarebbe stato un altro
paziente, ebbene ci siamo chiesti che cosa ci fosse di diverso da una guerra.
Dobbiamo inoltre aggiungere che proprio in questi ultimi giorni , numerosi
Colleghi hanno segnalato trasferimenti d'urgenza verso UU.OO. di Nosocomi
diversi dalla loro sede abituale e spesso di Area funzionale diversa dalla loro;
cioè Dirigenti Medici di Area Funzionale Chirurgica trasferiti in Unità Operative
Mediche per riempire vuoti d'organico.

Ovviamente, i Colleghi non si sono sottratti alla disposizione, ma anche questi
fatti, necessari e incontestabili per lo stato d'emergenza,  colorano ancor più il
quadro di tinte fosche, proprio  come fossimo in una guerra batteriologica, da
combattere più con i Presidi sanitari e tutti gli Operatori Sanitari disponibili, oltre
che ovviamente una corretta organizzazione.
Servono Medici e non si capisce come non sia stata aperta una corsia preferenziale
per i laureati che non hanno trovato un accesso ad alcuna specializzazione: i
cosiddetti "Camici Grigi" ;  riteniamo che in molti avrebbero accettato.
Si è scelto invece di richiamare in servizio i Medici pensionati, ormai sicuramente
non più giovani e quindi esposti ad un maggior rischio da malattia virale.

In qualsiasi conflitto, inoltre, le truppe inviate in zona di guerra, quella con il
maggior rischio  (ricordo i 183 Medici già deceduti sotto i colpi del virus
Sars-Cov-2),  hanno sempre ricevuto un soldo aggiuntivo (da cui la parola "soldato").
Riteniamo a dir poco offensivo l'obolo regionale di circa 1000 € lordi per i Soprav-
vissuti, concesso ai Medici e a tutti gli Operatori Sanitari che hanno combattuto in
prima linea da febbraio a luglio, senza poter
riposare per ferie o altro.   
Quelli di loro che si sono anche ammalati ci hanno
riferito di un periodo veramente
difficile e per certi versi allucinante. 
Ecco, per tutti i Medici che hanno dovuto affrontare questa esperienza di prima
linea, proprio ora che si prospetta una seconda battaglia più dura della prima,

perché il Governo  non mette mano al portafoglio a favore di tutti gli Operatori
Sanitari,  istituendo una diaria giornaliera sostanziosa commisurata alle ore
passate in prima linea, come avviene ed è sempre avvenuto per i Nostri Militari


N
el grafico viene esposto graficamente
il rapporto tra Sintomatici ed Asintomatici. 
Questo rapporto, apparentemente "basso",
ha fatto esprimere ad alcuni scienziati
che questa epidemia sia solo una banale
influenza. 
In effetti tra le tante persone che risultano
positive alla ricerca del virus in faringe, 
solo una percentuale abbastanza costante
intorno al 5%, presenta dei sintomi chiari
di impegno polmonare e neurologico.
Purtroppo la difficoltà del SSN è
determinata dal numero dei pazienti
che, superando il migliaio ogni giorno,
stanno saturando i posti-letto disponibili
predisposti in fretta e furia per questa
emergenza. La sopravvivenza di molti
sembra
quindi dipendere dalla disponibilità
di una bocchetta di Ossigeno; ma anche
quelle non sono infinite.


Qui è rappresentato il rapporto che esiste 
tra pazienti sintomatici che vengono
ricoverati e quanti invece vengono
destinati ad una terapia domiciliare.


I
n quest'ultimo grafico si è cercato di
evidenziare il rapporto tra il numero dei
deceduti di questa settimana e il numero
dei casi "positivi".  Il settore nero dei 
"Deceduti" sembra irrisorio rispetto al 
numero dei positivi. E' intorno all'1%.
Però il numero complessivo dei positivi 
si sta avvicinando ai 600.000, e l'1% di
questa cifra sono 6000 decessi.

Per scaricare la tabella di calcolo

 

inviati all'Estero in zone di guerra.  Ricordiamo che il numero di Medici deceduti al fronte fino ad oggi sono 183.

I Medici Ospedalieri stanno di fatto rinunciando al loro ruolo di dirigenti per assumere disciplinatamente quello di dipendenti,
meri esecutori degli ordini
dei Direttori, Generali  Comandanti,  in questa guerra mondiale da combattere nelle corsie degli
ospedali contro un nemico invisibile. 
Siamo del parere che il Soldo debba corrispondere al rischio ed al disagio affrontati.