Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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MES o Non-MES

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M.E.S. o Non-M.E.S.

La sanità pubblica italiana, elogiata e portata come esempio da tutti, è in grande difficoltà. Mancano specialisti in tante discipline (Anestesia e Rianimazione, Neurologia, Ortopedia, Cardiologia e, prima fra tutte, Medicina d’urgenza (chi lavora nei pronto soccorsi). Mancano infermieri e O.S.S., non basta neanche il ricorso a personale straniero per compensare le carenze del personale sanitario, soprattutto al nord. Inoltre gli stipendi con cui vengono pagati i medici e il personale sanitario ospedaliero, inferiori di parecchio a quelli degli altri paesi d’Europa, per non dire d’oltre oceano, alimentano fughe verso
il privato o verso quel pubblico con stipendi più appetitosi e lavori meno gravosi dal punto di vista dell'impegno orario, della continuità di servizio per reperibilità d'urgenza notturna, e meno rischiosi da quello legale. Mi riferisco per esempio alla specialistica ambulatoriale e al ruolo di medico di famiglia.

Inoltre al Sud una politica fatta di clientelismo e pressapochismo ha messo in ginocchio la sanità pubblica.

In Calabria dieci anni di commissariamento non sono riusciti a sanare un debito che è cresciuto sempre di più e nessuno ha capito o voluto capire la ragione. Cosa serve mandare un commissario per tenere sotto controllo i conti se poi i governatori che si sono succeduti hanno continuato a nominare Direttori Generali incapaci e impreparati nella gestione di un ospedale o della medicina territoriale. Chi nomina i primari? Chi pianifica la strategia aziendale? Chi valorizza i professionisti e cerca di capire quale e come potenziare un’unità operativa, un distretto o un servizio sociale.
Il Commissario? Un ingegnere o un ex generale della finanza?
Eppure, soprattutto ora che i conti si fanno con la produzione dei famigerati DRG, ovverosia con i ricoveri medici e gli interventi chirurgici più remunerati quanto più siano complessi, non sarebbe difficile per un DG degno di questo nome studiare le strategie più adeguate per far crescere la propria azienda.
Certo ci vogliono i soldi, ma se cogliamo l’occasione che ci sta offrendo l’Europa, cioè quella di ricorrere al MES senza alcun vincolo se non quello di utilizzarlo per la sanità, a tassi veramente convenienti, si potrebbe mettere mano veramente alla nostra disastrata sanità, con interventi mirati come, per esempio, migliorare l’edilizia sanitaria costruendo nuovi ospedali al posto di quelli vecchi o obsoleti, aumentare i posti di specializzazione, acquistare macchinari d’avanguardia e migliorare la medicina territoriale, favorendo l’assistenza domiciliare integrata, creando nuove strutture per gli anziani, lavorando sulla prevenzione e su un adeguata informazione.

Fa davvero rabbia sentire i vari titoli dei telegiornali sbandierare il grande successo della vendita dei nostri titoli di stato quinquennali o decennali ai risparmiatori in Italia o all’estero. Grazie !! Nessun paese europeo importante ha dei tassi d’interesse così convenienti come i nostri. I paesi cosiddetti frugali hanno interessi negativi sui BOT così come la Germania, la Spagna e Il Portogallo solo lo 0.1%. I nostri interessi invece si aggirano intorno allo 0.8 e questi non fanno altro che incrementare il debito pubblico. Il MES, invece, ci farebbe risparmiare circa 500 milioni di euro all’anno incidendo positivamente sul debito pubblico e consentendoci di investire in maniera più che adeguata sulla sanità.

A questo punto mi domando: perché stiamo ancora aspettando a chiederlo? L’Europa, finalmente, ci sta offrendo una grande opportunità e i nostri politici se non sapranno coglierla dimostreranno ancora una volta la loro incapacità e insipienza nello gestire la cosa pubblica e gli interessi del popolo italiano.

Alfredo Petrone (Segretario Regionale CoAS Calabria)

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Z. P. : Il problema non sono i soldi, ma come vengono spesi. Se vengono utilizzati per riaprire ospedali inutili di periferia, no grazie
Il MES è un prestito, va restituito, se viene utilizzato come investimento sarebbe utilissimo.
Purtroppo in Italia i soldi vanno agli amici. Vedi ad esempio come sono finiti i fondi post terremoto

L.P. : Il MES è un argomento di tifoseria politica. Ho qualche dubbio.

A. G. : Mi sa proprio di si.  Molto triste però dover scrivere che se in Italia arrivano molti soldi, questi verranno invariabilmente sprecati
in mille rivoli, per parenti amici e conoscenti.
Caro Alfredo, mi sembra che la risposta sia insita nella tua analisi: Non sembra che in Italia vi sia una seria classe dirigente, capace 
di scegliere come e dove e quando, per via di metodi feudali e partitici nella gestione delle spese, indirizzate dalla ricerca del consenso
politico e logiche di campanile, non serto sanitarie.

A. Petrone : D'accordo sul NO agli ospedali di periferia, sono pericolosissimi. Solo ospedali efficienti con dipartimenti ben strutturati, potenziare
il territorio per sgravare gli ospedali di ricoveri inutili e lavorare molto sulla prevenzione e sulla gestione della cronicità che sarà sempre
un problema più gravoso.