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S.S.N. Emergenza e Pronto Soccorso

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RUOLO DEL MEDICO CENTRALE IN PRONTO SOCCORSO

RICETTA PERICOLOSA AFFIDARE IL TRIAGE SOLO A INFERMIERI

Dopo le sentenze della Corte di Cassazione su
due diversi casi occorsi ad i
nfermieri che hanno
dato una valutazione errata sul codice da
attribuire ai pazienti (che poi sono morti),
vogliamo ribadire con fermezza che - pur
rispettando il ruolo dell'infermiere, - quello del
medico rimane centrale soprattutto in un Pronto
Soccorso e nel triage di quel Pronto Soccorso.
Queste arrivate alla stampa, sembrano proprio
due morti evitabili senza l'errata valutazione
iniziale.

Vedi Q.S. del 3 Nov.

Quotidiano Sanità di ieri 3 novembre riporta tra gli altri un lungo e documentato articolo su due casi di pazienti deceduti in attesa in Pronto Soccorso dopo il solo triage, dopo ore di attesa di una visita medica.  L'errore di valutazione è stato attribuito solo agli infermieri e non già a chi li ha messi nelle condizioni di dover assistere e valutare da soli per ore due pazienti tanto gravi che sono infine deceduti.

L'errore riteniamo che sia soprattutto del  Sistema Sanitario, che, dopo aver dilapidato risorse notevoli per anni, sopravvive in una tale condizione di ristrettezze da non poter garantire ai propri  Cittadini neppure  l'essenziale, cioè una elevata qualità del Sistema dell'Emergenza.

Questo il nostro Comunicato Stampa :

"Dopo le sentenze della Corte di Cassazione su due infermieri che hanno dato una valutazione errata sul codice da attribuire ai pazienti (che sono morti) vogliamo ribadire con fermezza che - pur rispettando il ruolo dell'infermiere, - quello del medico rimane centrale soprattutto in un Pronto Soccorso e nel triage di quel Pronto Soccorso. Queste arrivate alla stampa, sembrano proprio due morti evitabili senza l'errata valutazione iniziale".
"Tutto ciò potrebbe garatire meglio gli Utenti perché dalla parte del medico c'è una specifica preparazione medico scientifica orientata ad una rapida diagnosi differenziale, prevista dal percorso di studi e dal successivo percorso esperienziale, radicalmente differente dalla preparazione prevista per gli infermieri". 
"Già a luglio avevamo denunciato il fatto che le linee guida inviate dal Ministero della Salute alle Regioni sono a dir poco preoccupanti. Quando chiedevamo una soluzione per i problemi che si vivono ogni giorno nei Pronto Soccorso, non avremmo mai pensato che il problema della carenza di medici sarebbe stato risolto delegando le responsabilità al personale infermieristico. Troviamo particolarmente allarmante che l'infermiere del Triage abbia la possibilità di somministrare in autonomia farmaci, in quanto si sconfina in una sorta di esercizio abusivo della professione medica: con queste linee guida vanno a ricadere sulle spalle degli infermieri responsabilità importanti, per le quali sono stati sottoposti a tutti i tre gradi di processo;  per queste responsabilità è necessaria una formazione medica, derivante solo da anni di studi".

"L'Osservazione breve intensiva (OBI) a completa gestione infermieristica, con il medico presente per soli 60 minuti al giorno, e l'assegnazione delle priorità del Triage sotto la responsabilità infermieristica sono una ricetta pericolosa per tutti e contagiosa per le Aziende in difficoltà economica: per i medici, per gli infermieri, ma soprattutto per i pazienti, che possono pagare con la vita un errore clinico.

"Il sistema sanitario funziona se ognuno ha la possibilità di svolgere al meglio il ruolo per cui è preparato:  gli infermieri rivestono ruoli e funzioni fondamentali all'interno del S.S.N., ma devono essere messi in condizione di lavorare in  stretta collaborazione con il medico, senza il peso di decisioni che sono stati preparati ad assumere in un corso tecnico, ma non lungo quanto una specializzazione di cinque anni. Solo così il Pronto Soccorso può essere una macchina perfettamente funzionante per assicurare il miglior servizio possibile ai pazienti".

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