Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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ULTIM'ORA : Le Compagnie Telefoniche Wind e 3 hanno comunicato

nel pomeriggio di aver sospeso l'invio degli SMS sollecitanti

l'avvio di cause di risarcimento contro i Medici.

POSSIAMO  DIRE  CHE  ABBIAMO  AVUTO  RAGIONE 
ANCORA  UNA  VOLTA

PUBBLICITA'  REGRESSO

"ALLARMANTE PUBBLICITÀ DEGLI STUDI LEGALI CONTRO

I MEDICI ATTRAVERSO ALCUNI GESTORI TELEFONICI

“L’ultimo schiaffo alla categoria dei medici
arriva via sms. Da ieri, gli stessi medici
ospedalieri abbonati per necessità professionale
(= pronta disponibilità) ad alcuni gestori
telefonici, ricevono, attraverso sms o messaggi
whatsapp,  pubblicità di Studi Legali che si
dicono disposti a far valutare gratuitamente
cartelle cliniche da medici loro fiduciari, attraverso

un numero verde per incentivare il contatto”.
È la denuncia del sindacato CoAS Medici Dirigenti.
“Come se non bastassero i quotidiani disagi lavorativi
dei medici, ora si aggiunge la pubblicità a basso costo
dei gestori telefonici a favore di studi legali e contro
i medici,” dichiara il CoAS. “Questo è il segno di un
grave malessere della società: due categorie di
professionisti che si armano l’una contro l’altra”.

“Gli avvocati sanno bene che i medici non potranno
reagire, ingabbiati dalla loro professionalità e dal
giuramento di Ippocrate. 
Nessun medico agirà mai a parti inverse contro un
avvocato, qualora quest’ultimo si trovasse nella
necessità di cure mediche.
E i gestori telefonici non possono rifiutare questa
pubblicità a pagamento, anche perché vivono di questo.”

 

“La percezione dei medici, soprattutto della dipendenza, è di essere diventati un ‘bancomat’ a
disposizione di molti: Stato, Ordini, Enti previdenziali di categoria, le Aziende sanitarie, etc.

E purtroppo i Medici si difendono in ordine sparso, senza trovare collaborazione né nelle istituzioni,
né nei sindacati maggioritari, sempre più orientati a fare cartello con il potere con la ‘P’ maiuscola.”