Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Onorevoli e NON

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Onorevoli e non

Sono tornato un po’ frastornato da un corso di formazione di un’azienda sanitaria (quella presso cui lavoro) che si propone di migliorare la qualità delle sue prestazioni in ottemperanza a leggi statali e regionali, che ne prevedono “l’accreditamento”: una sorta di garanzia che le attività, il prodotto, per usare un termine caro all’industria, risponde a requisiti minimi di tipo strutturale, organizzativo, tecnico e professionale. Finalmente nelle strutture sanitarie pubbliche si comincia a ragionare secondo parametri certi. La credibilità di chi dichiara la conformità alle diverse norme deve essere certificata. Giustamente il legislatore ha previsto questi sistemi di controllo, capaci di condizionare i risultati sperati, che sono evidentemente collegati alle risorse da mettere in campo per conseguirli.

Linee guida, protocolli, procedure erano le parole-chiave usate dai relatori per costruire un percorso “credibile”, cioé accreditabile. Da costruire insieme, noi medici e infermieri con gli altri “attori”.

Mentre mi compiacevo della serietà con la quale i relatori illustravano la questione, venivo assalito dal dubbio: da una parte c’è il legislatore, che pretende giustamente di regolare l’attività sanitaria, cercando di rendere omogenee le prestazioni, obbligando chi di dovere a mettere nero su bianco su “chi deve fare cosa, come farla, quando farla, dove farla,” etc., dall’altra c’è una classe politica legiferante in deficit di credibilità internazionale, nazionale e personale che si adopera per processi lunghi, prescrizioni brevi, immunità e privilegi vari. La gestione fallimentare della politica economica, ma anche le numerose accuse di corruzione e associazione a delinquere, le storie squallide di prostituzione minorile e non, le falliche manie ossessive, che certe intercettazioni descrivono, sono una realtà che non accredita di certo le capacità gestionali della classe politica italiana. O sono tutte invenzioni di qualche burlone ?

Come si può pretendere serietà, impegno, disciplina dagli altri se non si è esempio di pubbliche virtù, nel momento in cui siamo investiti dell’alto compito di governare?

Deve meritare davvero tutto il nostro impegno civico questa classe politica in questo momento? Merita di essere assecondata, anche se non è affidabile?

I Governanti quale uso faranno del lavoro serio di chi si sente investito di nuove responsabilità in ogni campo del sociale?

Ho deciso, parteciperò anche alla seconda riunione sull’accreditamento delle strutture sanitarie, ma mi piacerebbe che una nuova legge elettorale impegnasse i candidati ad accreditarsi anche loro: presentare le loro credenziali come onorevoli, prima di essere inseriti in una qualsiasi lista elettorale !

A.  L.