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Storie italiane

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UNIVERSITÀ' :

"ATTENZIONE A NON CREARE DUBBI
ANCHE SU CONCORSI CORRETTI"

Triste dover constatare che ogni competizione in Italia
diventi un potere
da trasformare in attività capace di produrre
un "utile";  questo "utile"
può essere o direttamente monetizzato
o diventare oggetto  di scambio di influenze o motivo per
annientare un'altra persona accusandola di “brogli” e scorrettezze.
In questi ultimi giorni si è avuta notizia di indagini sui test per
l'ammissione alla facoltà di Medicina svoltisi a Napoli e sui
concorsi per cattedre (2012-13) della facoltà di Economia Tributaria.

 

Nel primo caso, l'indagine sembrerebbe partita dalla segnalazione di test "venduti" da una impiegata dell'Ateneo a due degli oltre 4mila concorrenti all'ingresso nella facoltà di Medicina dell'Ateneo partenopeo. La notizia, apparentemente avvalorata da una intercettazione, non è stata poi confermata dai riscontri successivi effettuati dagli Inquirenti durante lo stesso svolgimento delle prove. Peraltro sono partite in numerose città italiane, richieste di accertamenti su irregolarità presunte, riguardanti la puntualità dei controlli  e dei tempi che dovrebbero essere identici in tutta Italia.

Invece decisamente più avanti l'inchiesta che riguarda l'assegnazione delle cattedre di Economia Tributaria; i fatti risalirebbero a procedure del 2012-2013, indagate 59 persone, domiciliari per 7 persone a Firenze, 22 interdetti dallo svolgimento dell'incarico accademico, 2 indagati anche a Torino. Questo caso, che sembra giungere ad una prima tappa solo dopo 5 anni di indagini, è partito dalla segnalazione di un concorrente perdente in quanto non "pre-scelto"; viene da chiedersi se avrebbe avuto la stessa determinazione qualora fosse stato inserito tra i "promossi".

La Ministra Fedeli annuncia che è alle battute finali un codice comportamentale per le Università e che la pubblicazione potrebbe avvenire entro ottobre. Ci chiediamo se sarà davvero utile che l'ANAC collabori alla stesura di un "Codice Etico", per persone che dovrebbero avere quel bagaglio comportamentale già scritto nel proprio DNA.

Queste le notizie degli ultimi giorni sulle Università italiane e meritano qualche considerazione.

Queste notizie, vere o false che siano, contribuiscono a mantenere e ad aumentare il clima di sfiducia nel funzionamento delle Istituzioni in Italia; chi dovrebbe controllare il regolare svolgimento delle competizioni come rappresentante della Comunità sociale, viene troppo spesso scoperto a sfruttare il piccolo potere affidatogli per conseguire un vantaggio personale o familiare. Troppo spesso nelle Università italiane si ripetono gli stessi cognomi, andando talora a sminuire il valore stesso di chi arriva - dopo il padre o lo zio - per il semplice sospetto di essere stato avvantaggiato.
Così anche i concorsi sviluppatisi nel più corretto dei modi vengono interessati da indagini o da sospetti che rallentano spesso l'utilizzo delle graduatorie, in una fiducia fideistica nel potere della magistratura. Forse i Politici Italiani dovrebbero arrendersi e accettare quale metodo di avanzamento quello più banale della valutazione matematica e codificata dei titoli di servizio e di carriera come era un tempo; forse i migliori dovrebbero aspettare un poco di più, ma arriverebbero; sicuramente si avrebbero minori occasione di corrutela e minor potere di scelta affidato ai politici di turno. L'affidamento degli incarichi di dirigente nelle carriere statali istituzionali non sembra possa essere più appannaggio della discrezionalità dei politici; l'eccessivo interesse alla conservazione del potere, finisce per condizionare l'intera vita sociale e le sue stratificazioni, impedendo o rallentando il rimescolamento delle classi.