Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Avvio Contrattazioni CCNL Medici

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Ancora uno STOP !

Per l'avvio delle contrattazioni presso l'ARAN del nuovo
CCNL della Dirigenza Medica (dipendenti ospedalieri,
veterinari e sanitari), è necessario attendere l'approvazione
da parte del Ministero Economia e Finanza, MEF, dell'Atto
di Indirizzo.

Sostanzialmente, il Comitato del Settore Sanità delle Regioni è fermo alla valutazione delle perplessità sulla copertura economico-finanziaria come espresse dal MEF. Relativamente all'Atto di Indirizzo, vi sono significative differenze tra i limiti di spesa indicati dal Governo e il budget occorrente a soddisfare le richieste dei Sindacati Medici. Queste richieste sostanzialmente sono :

1) sblocco della perdita dai fondi aziendali (imposto dalle Leggi di stabilità dal 2010) delle Retribuzioni Individuali di Anzianità (R.I.A.)

2) Inserimento della indennità di esclusività nel monte salari,

3) Spese aggiuntive riguardanti dovute all'applicazione della Legge 24/2017 (Bianco-Gelli) su responsabilità professionale e rischio clinico e sanitario.

4) Spese aggiuntive derivanti dalle richieste di maggiori certezze nella carriera dei Medici, con regole più stringenti, soprattutto per quanto riguarda la loro temporizzazione e valutazione dei servizi resi;

5) Riduzione delle "condizioni disagiate".

Naturalmente secondo il CoAS Medici, le richieste dei Dipendenti Ospedalieri non possono non annoverare, nell'ambito del Contratto di Lavoro Nazionale prossimo, l'avvio a soluzione delle criticità emergenti da una oggettiva ricognizione sui carichi di lavoro ed applicazione delle norme sui tempi di lavoro e periodi di pausa e riposo. La applicazione delle norme europee sugli orari di lavoro dei Medici Dirigenti non è ancora una realtà; spesso gli orari di lavoro sono predisposti in modo assolutamente fuori dalle regole. Le norme più disattese sono la programmazione mensile, l'orario settimanale troppo frequentemente superiore alle 38 ore, il mancato rispetto delle ore di aggiornamento, il mancato pagamento o recupero delle ore di straordinario, numero di reperibilità mensili eccessive, copertura delle esigenze con nuove assunzioni e stabilizzazione dei Precari dopo i tre anni. Il limite del ricorso ai contratti atipici deve essere una delle priorità ed è giusto che il problema venga affrontato nell'ambito delle regole contrattuali dei Medici assunti a tempo indeterminato, in quanto è proprio su questi Colleghi che si abbatte il peso lavorativo determinato da equipe inadeguate per numero.

Temiamo molto le nuove norme contrattuali in quanto potrebbero fissare per anni una situazione in perdita, senza certezze economiche né di rispetto delle norme riguardanti l'organizzazione del lavoro intraospedaliero. Temiamo in definitiva che con il prossimo CCNL si confermi negli anni l'attuale situazione di progressiva riduzione delle Unità Operative, della carenza degli organici, di ricorso eccessivo al Precariato senza prospettive di stabilizzazione, di uniformità retributiva e di rischio clinico tra regioni.
Anche la recente tendenza emersa nelle Aziende a pretendere dallo stesso Dirigente Medico la distribuzione del suo lavoro in sedi diverse distribuite a decine di kilometri di distanza, necessiterebbe la indicazione di limiti precisi e previsti per Contratto, altrimenti si creano le condizioni per "abusi" da parte dell'Azienda.
Infine, il tentativo di affidarsi al recupero di risorse finanziarie dai bilanci delle Regioni a statuto speciale, sembra del tutto velleitario, considerando che sono quasi tutte sottoposte a piano di rientro; sembra proprio il solito gioco delle tre carte per quanto riguarda la carenza di fondi, che verrà invocata al momento di corrispondere le competenze ai Medici della dipendenza.

Sembra che sia stia perdendo un'altra possibilità di razionalizzare la Sanità italiana; solo affrontando contemporaneamente la Convenzione dei MMG, della Continuità Assistenziale, dei Medici dell'Emergenza territoriale, i Contratti dei Dipendenti Ospedalieri, Universitari e Territoriali, si potevano finalmente porre le basi per una maggior coordinazione tra i diversi Settori della Sanità.

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