Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Manifestazione a Cagliari

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Anche il Co.A.S. Medici Dirigenti ha preso parte alla manifestazione che si è svolta ieri a Cagliari, organizzata da tutte le
sigle sindacali degli operatori della sanità; a partire dalle vie del centro, una folta rappresentanza dei 70 nostri iscritti di
Cagliari hanno partecipato alla manifestazione percorrendo le strade che dall’Assessorato alla Sanità portano fino al Palazzo
del Consiglio Regionale.

“Questa protesta – dichiara Alessandro Garau, segretario nazionale del Co.A.S. - nasce dal profondo disagio che i Medici
di quasi tutte le Regioni italiane avvertono, soprattutto da quando tutto il sistema sanitario nazionale è entrato in crisi;
spesso, questi medici sono chiamati a lavorare, a salvare delle vite, in condizioni lavorative non adeguate o con enormi
disagi che ne condizionano il rendimento tanto da rendere gli utenti aggressivi, per fortuna solo in pochissimi casi
fisicamente oltre che verbalmente”.

“L’Italia e il suo sistema sanitario – continua Garau - ha rappresentato per tanti anni un modello di riferimento fino a
quando, nel 2005, la politica ha iniziato a sapersi sempre meno rispondere alle esigenze degli operatori ospedalieri;
tra interventi di razionalizzazione e di spending review sono stati effettuati tagli selvaggi che stanno portando al
collasso il Sistema; il blocco dei contratti praticamente al 2006, i mancati adeguamenti stipendiali contrattualmente
previsti e poi cancellati dalla Legge Tremonti del 2010, l'eccessivo ricorso al precariato come forma di lavoro medico
sottopagato, la legiferazione su argomenti tipici della contrattazione nazionale sono solo alcuni dei problemi che ci
troviamo ad affrontare” .

“La protesta di oggi si è svolta in Sardegna a causa dei tagli che il Direttore Generale della ATS Sardegna sta cercando
di imporre assecondando il Governo nazionale che ha l’obiettivo di risparmiare almeno 100 milioni di euro sul bilancio
annuale della Sanità sarda; una riduzione di 100 mln di euro su 800 mln di totale, rappresenta una limitazione alla spesa
molto importante e per riuscire a raggiungere questo obiettivo deve lasciare decadere i contratti dei Precari, non sostituire
i medici pensionati, tagliare alcuni servizi, non ricomprare il materiale di consumo.
Tutto questo – conclude il segretario nazionale - ha reso ancora più difficile interloquire con una burocrazia estremamente
lenta soprattutto di fronte alle improcrastinabili esigenze e disagi degli utenti; questi ultimi, sempre più frequentemente,
decidono di andare a curarsi altrove, presentando poi delle fatture molto più salate alla Regione” .