Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Un Soccorso che Pronto non è stato

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http://www.corriere.it/caffe-gramellini/17_maggio_31/lento-abbandono-abc3807a-4585-11e7-81bc-6e91411407c5.shtml

Invitiamo i lettori a copiare il link precedente sulla riga degli indirizzi del browser per leggere l'articolo del giornalista Massimo Gramellini comparso il 27/maggio/2017 nella rubrica da Lui tenuta giornalmente ed intitolata "il Caffè".

 

Spett.le Massimo Gramellini,

Sono un medico ospedaliero in pensione da poche settimane; ho 69 anni. 
Ero il Direttore di un reparto di Chirurgia d'Urgenza di Cagliari e ho iniziato a lavorare nel 1974, appena laureato; in quegli anni - le confermo che - si era medici in modo diverso. 
L'evoluzione del Sistema Sanitario Nazionale con la riforma del 1992 mi ha portato ad occuparmi anche dell'aspetto normativo che ha modificato e sta ancor più modificando il Sistema Sanitario italiano ed il costume con cui lo si utilizza o si pretende di utilizzarlo. 
Uno specchio dell'inefficienza, indotta dalla cattiva gestione avocata a sé dalla “Politica” e dell'ineducazione degli Utenti, – abbandonati a sé dalla Politica – mi sembra sia il suo articolo intitolato “Lento abbandono”, in cui racconta l'evoluzione di un Soccorso che non è stato, o non è stato adeguato alla contingenza.

 

Ho letto solo quest'oggi il suo articolo e ho pensato di doverle rispondere.
E' sotto gli occhi di tutti il risultato di questa cattiva gestione che risale ai primi anni ''90 e agli interventi riformatori successivi, soprattutto dal 2007 in poi. La crisi economica non poteva che indurre ad un tentativo di “razionalizzazione” delle risorse disponibili e il SSN ne ha fatto le spese; peraltro, da ex-ospedaliero, non posso che lamentare soprattutto le conseguenze sul “ventre molle” del Sistema : quello ospedaliero, mentre, osservo che i Medici di Medicina Generale (MMG) si sono ritrovati all'interno di un “ventre di vacca” che li protegge ad oltranza.
Il suo articolo intitolato “lento abbandono” mi sembra fotografi molti aspetti di questa situazione.

La riduzione delle risorse disponibili è ormai giunta al punto in cui non può che incidere pesantemente sulle capacità di risposta alla crescente richiesta di prestazioni da parte dell'Utenza; tutto ciò avviene in un momento in cui la pervicace resistenza a mantenere una Medicina di base esente da modifiche rispetto alla visione ottocentesca del medico di famiglia, permette a questo tipo di medici di continuare a mantenere e coltivare privilegi ormai anacronistici e, talvolta, intollerabili.
La signora di 46 anni non è stata assistita prontamente al Pronto Soccorso presso cui si è recata per cause che andranno meglio accertate, ma è certo che le potenzialità di quel Pronto Soccorso non sono adeguate all'utenza che giornalmente vi si rivolge; ed è anche probabile che quel Pronto Soccorso non trovi più – considerata la drastica riduzione dei posti letto – luoghi di ricovero cui indirizzare rapidamente i pazienti più gravi. 
Tutto ciò ,mentre i pazienti hanno imparato a “saltare” nell'emergenza il medico di base e chiamare immediatamente il 118, consci che il MMG non potrà essere di aiuto. Soprattutto i MMG sono riusciti ad educare i propri pazienti a rivolgersi alle strutture ospedaliere per tutto ciò che esuli la certificazione di stati di malattia o ricettazioni, con l'obiettivo di dedicarsi a prestazioni a pagamento e di svolgere l'orario minimo richiesto. Soprattutto riducendolo ulteriormente in quanto non esiste alcun effettivo controllo su ciò che fanno e sul modo in cui lo fanno. Il controllore dovrebbe essere l'utente che dovrebbe manifestare il suo apprezzamento o il suo dissenso attraverso un'eventuale cambio del medico di base. Ma è sufficiente una compiacente certificazione di malattia per fidelizzare un'utente dal palato facile. 
Ma in tutto ciò forse gli Utenti non si sono resi conto che gran parte delle certificazioni fattibili da parte dei MMG sono state attribuite, attraverso normative e circolari “ad categoriam”, ai medici ospedalieri. Purtroppo essendo presenti sul territorio, i MMG rivestono ancora – come nel secolo scorso – una capacità tale nell'indirizzare le scelte di voto, che i “politici” non possono dimenticare di dover avere un occhio di riguardo nei loro confronti: potrebbero rischiare di perdere consensi attraverso uno sgarbo all'intera categoria. 
Non voglio affrontare l'argomento retribuzione, ma i MMG raccolgono mensilmente uno stipendio lordo superiore a quello di un Direttore di reparto ospedaliero di chirurgia; trovano sostituzione a bassissimo prezzo quando vogliono, di notte e di domenica sono sicuri di riposare e di dormire nel proprio letto (protetti dalla Guardia Medica offertagli dallo Stato), sono sicuri di potersi permettere irregolarità enormi, in quanto non sottoposti ad alcun controllo. 
Perché scrivo tutte queste considerazioni sui MMG ?
Perché una Collega mi ha chiamato alle 15,30 per comunicarmi di essere chiusa in ambulatorio per gli esterni (indirizzati in Ospedale dai MMG) dalle 8,15 del mattino e di non riuscire a programmare il momento della fine della coda di Utenti in attesa di visita. Nel frattempo i MMG iniziavano il ponte del 2 giugno in quanto il 1° giugno è un prefestivo, e gli altri tre giorni sono di festività.
Questa è la differenza tra le due tipologie di lavoro: gli uni controllati in modo asfissiante e gli altri retribuiti di più, e totalmente deresponsabilizzati, che ottengono tutto ciò che chiedono.
Purtroppo un Sistema mal gestito, che disperde enormi quantità di risorse per una Medicina obsoleta e per spese improduttive ed inutili, è costretto a lesinare risorse, in uomini e mezzi, al Sistema che deve garantire la sopravvivenza delle persone.
Una delle assurdità che ha portato a questa irrazionale distruzione di dotazioni sanitarie sta nell'equazione che l'eccesso di spesa sia determinato dall'esistenza del posto-letto (e quindi che la sua cancellazione porti ad un risparmio) invece della deduzione che la spesa inutile o incongrua sia dovuta alla sua cattiva gestione; purtroppo quando servono posti letto per un ricovero urgente non si sa più dove inviare il paziente, inceppando inoltre la macchina dell'Assistenza, impegnandola (anche per ore) in una ricerca affannosa di un luogo di ricovero.
Nel frattempo, la Signora di 46 anni non è riuscita ad attendere.

Alessandro Garau