Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Ripensare il Sindacalismo Medico

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Ripensare il Sindacalismo Medico

Da ormai 17 anni circa la categoria dei Medici Ospedalieri viene bistrattata, strattonata, umiliata, disattesa, impoverita e – soprattutto – imbrogliata in vari modi ed a diversi livelli.

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L'ultimo CCNL (contratto nazionale di lavoro) in cui abbiamo avuto un sostanziale beneficio economico e normativo è stato quello del 1998/2001. Le risorse economiche destinate al rinnovo contrattuale erano rilevanti e la categoria tutta ne ha avuto sicuro beneficio; negli articoli destinati alla ridefinizione e precisazione sulla colpa medica (artt.: 24 e 25) si definiva la responsabilità piena civilistica dell'Azienda, che avrebbe avuto il “diritto di rivalsa” sul dipendente solo in caso di riconoscimento di una “colpa grave”.

Inoltre sembrava superarsi definitivamente il problema degli Ex-Assistenti (Legge 502-1992) mediante la ridefinizione della carriera, sia sotto l'aspetto professionale che sotto l'aspetto economico; tutto ciò sarebbe dovuto avvenire attraverso l'attribuzione degli “incarichi di vario livello”.

Purtroppo dietro la facciata di un immediato beneficio economico, l'ARAN ci faceva accettare anche tutti i presupposti dell'attuale situazione dei medici ospedalieri :

  • dal punto di vista economico non ci sono stati adeguamenti sostanziali da quel CCNL; un modestissimo aumento nel 2006; un CCNL economicamente “vuoto” nel 2010, firmato solo per registrare alcune variazioni della composizione delle sigle sindacali a seguito del CCNQ del 2007. A seguito di questi CCNL privi di valore economico, la categoria dei medici della dipendenza (i Dirigenti Medici) si è impoverita con una perdita di potere d'acquisto che arriva almeno al 40 % circa. Questo impoverimento è stato forse dettato dalla necessità di ridurre le spese sanitarie dello Stato, ma ha coinciso anche con altri elementi negativi per la categoria.

  • Dal punto di vista normativo si è osservato un sostanziale orientamento verso il blocco delle contrattazioni nazionali, a favore di interventi legislativi – soprattutto di origine governativa – che sono caduti sulla categoria senza la possibilità di reazione. Sicuramente la incapacità della categoria dei medici della dipendenza, frammentati storicamente in una miriade di sigle, è emersa chiaramente in diverse situazioni negative per i medici: E' mancata la reazione chiara ed organizzata. Alcune sigle maggiori hanno preferito mostrare solo reazioni verbali ma non sostanziali, i medici stessi non hanno avuto la convinzione e la compattezza per organizzare manifestazioni consone al crescente disagio e disapprovazione di tutti i medici ospedalieri per questo modo di agire a livello politico e governativo.

  • L'intervento calato dall'alto, il più “cattivo” nei confronti dei medici, è stato il blocco per quattro anni (dal 01/01/2011 al 31/12/2014) degli aumenti previsti al conseguimento di valutazione positiva dopo 5 e 15 anni di servizio. Questo blocco è stato talmente odioso in quanto imposto dall'Europa e non ha certo prodotto i risultati sperati, anche perché iniziano ad arrivare sentenze favorevoli alla impossibilità del blocco della retribuzione in quanto non dovuta ad aumenti automatici ma ad una variazione della professionalità (Vedi sentenza di Venezia). Su questo argomento il Co.A.S. ha promosso gratuitamente per i propri iscritti alcune cause presso i Tribunali del Lavoro contigui ad alcune nostre sedi. Ma non è neppure finita qui: il blocco stipendiale imposto dalla Legge “Tremonti” del 30/07/2010, è andata a colpire anche il recupero verso i fondi aziendali delle indennità corrispondenti che venivano lasciate dai medici che andavano via via in pensione. Questa norma ha prodotto una progressiva riduzione della consistenza complessiva di questi fondi e, attualmente, non sembra neppure recuperabile.

  • Nel frattempo è stato anche attuato il blocco del Turn-Over che ripristinasse, almeno parzialmente, le carenze più gravi che venivano a costituirsi negli organici. Alcune Aziende non hanno voluto sentire ragioni ed hanno, in alcuni casi, permesso che interi reparti si estinguessero pur essendo fino a qualche tempo prima assolutamente efficienti.  Spesso sono stati proprio i "Vertici Aziendali" che, in occasione del pensionamento del Direttore di UOC, hanno deciso la chiusura di un reparto, approfittando del momento di "debolezza contrattuale e peso politico ridotto" di un intero e collaudato gruppo di lavoro. Tutto ciò nel rispetto del più bieco opportunismo ed in dispregio dell'efficienza sanitaria.

  • Con il 2014 si è poi deciso dopo 11 anni (la Legge europea sugli orari di servizio è del 2003) che anche nel lavoro dei Medici Dirigenti dovevano essere rispettati quei criteri che la Comunità Europea aveva dettato su qualsiasi lavoro. Con organici ridotti dal blocco del turn-over e vuoti d'organico spesso determinati dalla mancanza di specialisti o dalla fuga dagli ospedali per la frequenza delle denunce per danni da “malasanità”, rispettare la turnazione imposta dalle norme della C.E. è davvero difficile se non impossibile. La FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie Ospedaliere) andando ad esaminare la situazione per quanto riguarda la Legge sui riposi e orari di lavoro, dimostra tutta la sua sensibilità ed intelligenza proponendo alcuni comportamenti che, se attuati, determinerebbero immediatamente una nuova procedura di infrazione nei confronti dell'Italia (Vedi sotto, paragrafo apposito). In particolare al punto 3 è riportata una chicca di fantasia burocratico-amministrativa : Ridurre a 8 ore il riposo giornaliero per alcuni servizi di specifico interesse pubblico. Dobbiamo veramente chiederci se chi amministra gli ospedali è scelto con la caratteristica di ritenere che le leggi possano e debbano essere torte a loro uso e consumo. Ma anche ritenere che la visita ai pazienti e la successiva riunione di reparto debba essere considerata fuori dall'orario di servizio in quanto “non assistenziale”, “franchigia di 80 ore annuali”, “esclusione delle ore di didattica”, sono tutte parole senza senso scritte da chi in ospedale pensa che si passi il tempo “smacchiando i giaguari”. Purtroppo per chi ci lavora non è così e queste proposte dimostrano solo l'ignoranza delle Leggi e della definizione e concetto stesso di che cosa è il lavoro, peraltro ben definito proprio da Leggi apposite, che dovrebbero essere alla base dell'azione amministrativa. Alla fin fine queste esternazioni ci danno da pensare sulla serietà e competenza delle persone che fanno queste affermazioni e ci danno da pensare che con tali presupposti, forse, si stanno addensando ulteriori pericoli per i Medici Ospedalieri.
    In tutto il suo testo, la FIASO, non fa alcun cenno al problema della reperibilità ed al dramma del rispetto della vecchia norma (1996) in base alla quale non deve esistere la reperibilità pomeridiana. In alcuni Presidi Ospedalieri solo grazie alla abnegazione ed al mancato rispetto aritmetico delle norme comunitarie si continua ad offrire assistenza H24 e prestazioni di elevata qualità, anche in sedi disagiate per distanza da ospedali più attrezzati.

  • Non possiamo dimenticare, in questa rivisitazione degli ultimi 17 anni, la grande bufala degli “incarichi” voluti, prospettati e reclamizzati come “carriera per tutti” senza necessità di concorsi e di documenti di studio. Era stata propagandata come la soluzione rispetto ai concorsi "pilotati dai baroni" e della rigidità delle “piante organiche”; da da molti ora si afferma : "arredatece e' Baroni".   Non so chi avesse creduto agli "incarichi", ma questa normativa si è dimostrata un rimedio peggiore del male che sembrava dovesse curare. Le ristrettezze economiche delle Aziende ed, ancor più, dei fondi aziendali destinati alla retribuzione di quegli incarichi, ha ridotto la attribuzione degli incarichi alla promozione sul campo di Colleghi che venivano a trovarsi nel posto giusto, al momento giusto e con lo sponsor giusto. E' stata solo la controprova che il sistema baronale era forse meglio del sistema attuale che è distorto da influenze non insite nella professione, lontane dalla professionalità e dalla efficienza.

  • Da qualche mese o settimana si riparla di apertura di una nuova stagione contrattuale. Le cifre stanziate per questo rinnovo sono assolutamente esigue e falcidiate sia dalla percentuale IRPEF sia dal quasi certo riassorbimento nella cifra di indennità di vacanza contrattuale : 26 euro. Giova ricordare che negli anni scorsi - forse vi è sfuggita questa "elemosina" - è stato bloccato anche l'aumento di questa indennità; è venuto meno anche il minimo recupero automatico della perdita di potere d'acquisto in relazione agli anni trascorsi senza rinnovo contrattuale.

Eppure i Medici Dirigenti sembrano ormai spenti, sembrano tutti solo in attesa della pensione. Dopo questi ultimi 17 anni di delusioni ricorrenti, constatazioni di avanzamenti fulminei e di soste al palo inspiegabili, umiliati dall'aggressività e pretese di una Utenza ormai scatenata, storditi dalle Amministrazioni Aziendali assenti, silenti, pletoriche, incapaci di affrontare e risolvere i problemi cui dovrebbero essere deputate, aggressive con il singolo, capaci solo di scaricare ogni responsabilità sui Direttori di UOC, ebbene, questi Dirigenti Medici sembrano aver perso fiducia prima di tutto in se stessi ed, ovviamente, anche nei Sindacati cui avevano affidato la difesa dei loro diritti. Non hanno più alcuna voglia di reagire e vivono alla giornata sperando che non gli capiti il caso che poi li potrà denunciare.
Eppure non credo che ci si debba arrendere.

Invito i Colleghi a guardarsi intorno e scegliere tra i Sindacati quelli che mostrino maggiore attività, incisività e capacità di agire, parlare, scrivere e, soprattutto, ipotizzare la strenua difesa degli interessi della categoria.  Se un Sindacato Vi offre qualche vantaggio lavorativo immediato, ricordatevi che è proprio quello cui non dovresti mai affidare la delega sindacale.
L'obiettivo deve essere quello di opporci all'attuale arroganza del potere.  
Essere costretti ad accontentarci di uno stipendio ormai misero perché vogliamo lavorare sapendo che lo Stato non può retribuirci adeguatamente, non significa aver dato il benestare anche per essere umiliati da arroganti interpretazioni di norme consolidate.

E' vero che i tempi sono veramente brutti, ma alla fine la notte finirà, deve finire !

 

 

    Ricordiamo le proposte FIASO

    1. Escludere dall’applicazione del nuovo orario almeno i responsabili di struttura e gli incarichi dirigenziali di elevata professionalità e, riguardo tecnici e infermieri, i professionisti che svolgono la propria attività al di fuori di orari e luoghi definiti;

    2. Esentare le tipologie di servizi ad alta specializzazione che non possono essere delegate ad altre figure professionali, come ad esempio la trapiantologia, con possibilità di recupero del riposo non fruito;

    3. Ridurre a 8 ore il riposo giornaliero per alcuni servizi di specifico interesse pubblico, come gli ospedali di prossimità a organici ridotti;

    4. Escludere delle attività non assistenziali, come formazione obbligatoria e riunioni di reparto, dal computo delle 11 ore di riposo giornaliero;

    5. Escludere le attività volontaristiche, come la formazione individuale e l’approfondimento di casi clinici;

    6. Prevedere una franchigia annuale di 80 ore pro-capite per attività lavorative dovute a esigenze assistenziali o organizzative a causa delle quali non è stato possibile rispettare le disposizioni normative.

    7. Esclusione delle disposizioni sull’orario di lavoro delle attività didattiche e di ricerca del personale universitario e dei policlinici.