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Legge Gelli-Bianco - Nostro parere

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Effetti della Legge Gelli

Il dibattito di questi giorni sui “benefici futuri” derivanti dall'approvazione della Legge Gelli, si va infiammando; abbiamo già scritto di ritenere che per i Medici Ospedalieri (quelli che ci pregiamo di rappresentare) cambierà ben poco oppure assolutamente nulla. Ma gli Avvocati

Responsabilità Sanitaria: Testo Legge Gelli

potrebbero perfino trovare più conveniente aumentare ulteriormente il ricorso alla procedura penale utilizzando la formula “contro ignoti”; questa procedura permetterà di scavalcare la “mediazione”, avrà il vantaggio della gratuità di tutti gli accertamenti (compreso il C.T.U.), non dovrebbe peraltro essere utilizzabile per i danni definibili come minori.

 

Perfino un Legale, come giurista (Roberto De Miro d'Ajeta) e nell'interesse dell'alleanza terapeutica tra medici e pazienti, scrive :

Ritengo questa legge inutile ed anzi dannosa:

  1. Avvantaggia enormemente le assicurazioni, obbligando professionisti e strutture alla stipula di costose polizze, mentre finora le strutture più grandi, data la (insufficiente) entità dei risarcimenti riconosciuti dalla giurisprudenza italiana, potevano autoassicurarsi.

  2. Gli unici medici che ricevono sicuro beneficio sono i medici legali e quelli che cercano il business della "gestione dei rischi", non quelli che curano i malati.

  3. Proprio i malati, infine, sconteranno gli esiti meno favorevoli indotti dalla minore possibilità di personalizzare le terapie, a causa della preferenza per protocolli standard e "linee guida" peraltro finora sconosciute.

Questi primi tre punti sono “copiati” dal parere di un “giurista” : Roberto De Miro d'Ajeta di Roma.

Aggiungiamo :

  1. Ulteriore burocratizzazione della procedura risarcitoria tramite la creazione di un ulteriore grado di giudizio (la mediazione) che per il maggior numero dei “sinistri” attualmente va deserta, diventando un'inutile perdita di tempo. Per i sinistri minori diventa peraltro un “affare” per avvocati e medici-legali, rimanendo assolutamente “intimidatoria” per i medici.

  2. Che lo stato del rapporto “medico-paziente” sia ai minimi storici, ne è controprova il numero e la gravità delle aggressioni nei reparti e, soprattutto, nei Pronto Soccorso, da parte degli Utenti che si sentono tutelati oltre misura da parte delle norme di legge e dalla giurisprudenza. Gli Utenti “sanno” di poter aggredire verbalmente e fisicamente il medico in quanto “soggetto debole” della catena che eroga il servizio. Naturalmente questo vale solo per i medici ospedalieri, perché i M.M.G. hanno storicamente imparato come farsi rispettare. Infatti è l'assenza di tutela del medico da parte della propria Azienda e delle Istituzioni che ha portato a questo stato di grave crisi, difficilmente modificabile tramite una Legge.

 

Per modificare certo tipo di rapporti istituzionali, è necessario che lo Stato non permetta il decadimento e l'insufficienza di Servizi e Strutture. Il cittadino ha meno rispetto di un lavoratore (medici ed infermieri) che accettano di lavorare in strutture edili cadenti, prive di manutenzione, sporche e miserevoli nell'aspetto. Il cittadino ha meno rispetto di chi accetta di lavorare in un servizio che eroga una prestazione dopo sei mesi di attesa, è invogliato a scoprire le mancanze e le segnala rumorosamente.

Questo è uno degli effetti della crisi, della minor disponibilità economica, ma anche dell'aumento della cattiva educazione sin dalla scuola elementare, per proseguire con gli spettacoli demenzial/popolari della televisione.