Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Orari Servizio e Rottamazione : Come far arricchire gli Amici ed impoverire i Medici

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Ancora precisazioni sull'applicazione delle norme europee sugli Orari di Servizio

Nel 2015 Boom della Spesa per Consulenze Tecniche a carico dello Stato

Vedi Il Sole 24 Ore sull'argomento

E' stata la stessa Ministra Madia a comunicarlo al Parlamento; questi i dati in estrema sintesi :

Nel 2014 è stato speso 1 miliardo e 190 mila euro;

113 % l'aumento degli incarichi a carico delle Regioni ed altre Amministrazioni autonome;

61,32 % l'aumento della spesa netta per il 2014

1,5 % l'aumento del numero degli incarichi per il 2014

15,03 % l'aumento del compenso medio per incarico.

Un servizio di consulenza può naturalmente essere quello che, valenti giovani laureati in qualcosa (purché sia), vengono chiamati a sfruttare ai fini della divulgazione e magnificazione delle nuove (?) norme incidenti sulla Dirigenza Medica. Tra le caratteristiche che è meglio possiedano questi giovani è la parlata toscana e la nascita in Firenze e dintorni. E' così che i neofiti del lavoro (anche così si supera la crisi: mettendo in circolazione moneta, anche se non corrisponde ad un lavoro di effettiva utilità) sono chiamati a girare l'Italia e a sproloquiare sull'applicazione delle nuove norme che la Comunità Europea ha chiesto all'Italia di rispettare anche sul lavoro dei Medici Ospedalieri, pur essendo essi Dirigenti e come tali legati ad un lavoro per obiettivi e non già al rispetto di un orario preciso, se non per rispetto all'Utenza o al Collega che sostituiscono nel turno.
La norma - quindi - sembra assumere per i Medici una valenza negativa in quanto il Consulente di turno nell'Azienda dello scrivente - non più tardi di tre giorni fa - ha sentenziato che "il Direttore di una U.O.C. deve fondamentalmente stare a controllare non già la quantità e la qualità svolta dal collaboratore, ma il ritardo nelle timbrature". Il ritardo di un solo minuto deve far scattare l'apertura di una procedura disciplinare che contempli la sospensione dal servizio per periodi crescenti fino ai dieci giorni di servizio in quanto il ritardo all'ingresso dell'orario di lavoro deve essere contestato come "Truffa ai danni dello Stato". Qualora il Direttore di U.O.C. non intervenisse, sarà esso stesso passibile di procedimento disciplinare fino al licenziamento. Dopo qualche anno l'Italia intera non saprà più da chi farsi operare: è l'applicazione alla Sanità del concetto della rottamazione. Ci chiediamo a questo punto che cosa ci stiano a fare tutti i dipendenti, dirigenti, direttori degli Uffici Amministrativi che controllano di fatto gli ingressi in servizio e a cui gli stessi Direttori devono dar conto delle loro presenze in servizio: la responsabilità e le colpe sono sempre del Direttore di U.O.C.; i Direttori di dipartimento sono entità trascendentali; i Direttori Sanitari hanno altro da pensare; i Direttori delle Strutture Amministrative - in fase di rapida e convulsa moltiplicazione per gemmazione - hanno da elaborare nuove procedure burocratiche sempre più contorte e sconosciute ai più.
Ma se l'inviato governativo afferma che il ritardo in ingresso in un servizio dello Stato è meritevole di sanzione in quanto truffa (ma per "truffa" non si intende il reato di chi con artifici inganna la buona fede degli altri e procura a sé un ingiusto profitto? Ma in questo caso dove stanno l'inganno ed il profitto?) potremo sicuramente concludere che, a parte una disquisizione sull'esatto significato dei termini, siamo tutti d'accordo che il ritardo non debba esistere.

A diverso risultato porta l'analisi di altre affermazioni; "il riposo deve cadere sempre al settimo giorno" : Trattasi di distorsione indotta da un'interpretazione rigidamente lessicale del testo : "almeno 24 ore di riposo ogni settimana". La conseguenza dichiarata dovrebbe essere quella che chi riesce a riposare la domenica della prima settimana dell'anno, dovrebbe (secondo questo Consulente "prescelto") riuscire sempre a far coincidere il riposo settimanale con la domenica; e gli altri Colleghi ? "riposeranno un altro giorno della settimana". Fattagli presente questa conseguenza che escluderebbe gli altri componenti dell'equipe dal diritto di un riposo coincidente con la domenica, senza battere ciglio ha sentenziato che la norma va applicata così.

Altra indicazione assolutamente discussa a lungo senza che si riuscisse a dialogare è stata la seguente : "l'orario di lavoro straordinario effettuato per chiamata in reperibilità in giornata festiva o domenicale non può essere retribuito ma può essere solo recuperato"; la motivazione sarebbe la seguente : la giornata di riposo non può essere monetizzata ! Così il Consulente governativo si è espresso e non è voluto recedere dalla sua interpretazione. Chiaramente gli è stato fatto presente che da sempre i Dirigenti Medici che accettano di rimanere chiusi in casa la domenica per espletare il servizio di pronta disponibilità hanno già avuto un riposo nei giorni precedenti di quella settimana e che quindi la domenica è una giornata di reperibilità ma non di "riposo"; che sono previste nei CCNL le percentuali per calcolare sia la retribuzione oraria dello straordinario festivo e festivo-notturno, riconoscendo quindi che possa esistere uno straordinario festivo. E ormai tutta Italia ha accettato il concetto che l'unico straordinario retribuibile sia quello effettuato "su chiamata per regime di pronta disponibilità".
Non temete, questi Consulenti nominati dal Governo sono particolarmente convinti delle interpretazioni che provano a diffondere: sono peraltro tutte interpretazioni favorevoli al risparmio ulteriore sulle buste paga dei Medici. Naturalmente dovremo contestarle e presentare immediatamente ricorsi qualora qualche Azienda tentasse di applicarle.

Per quanto riguarda invece le circolari Assessoriali che abbiamo segnalato come assurde nelle pagine pubblicate i giorni scorsi e per le quali abbiamo avviato una petizione su www.change.org, Vi possiamo dare una buona notizia : dallo stesso Consulente sono state definite errate ed inapplicabili. Infatti, secondo il Consulente, se un Medico viene chiamato in regime di reperibilità non solo "sospende il riposo, ma ha interrotto il riposo e deve riprendere il riposo dal momento in cui lascia il servizio per l'ultima volta del turno della reperibilità. In sintesi, ha diritto ad undici ore di riposo dal momento dell'ultima uscita dall'ospedale.

Ha inoltre definito di pura fantasia la motivazione per cui  non si potrebbero fare due turni di guardia notturna contigui, come sostenevano i Legali dell'ANAAO : 20 ore di riposo in quanto 16 ore per le otto ore notturne (in quanto nelle 24 ore non si può fare servizio notturno per più di 8 ore - ricordiamo che le "ore notturne" sono - per definizione - quelle ricomprese tra le 22 e le 6) (Le 16 ore nascevano dalla differenza tra 24 e 8 + altre 4 ore per le 4 ore compre tra le 20 e le 22 e tra le 6 e le 8)  . Cioè smontare la mattina alle ore 8,00 e rimontare alle 20,00 si può, in quanto ci sono le undici (11) ore di riposo.

Ma se può essere una buona notizia la possibilità di svolgere due turni consecutivi di guardia notturna, Vi devo anche comunicare che ha ipotizzato di organizzare l'orario delle guardie mediche su tre turni : dalle 8 alle 16, dalle 16 alle 22 e dalle 22 alle 6. 
A questo punto le "voci" in sala si sono levate in gran numero e con toni rudi. Ha confermato che questo è l'indirizzo prossimo futuro.
Io non so bene quale sarà il futuro dei Medici Ospedalieri Italiani, ma se non ci opponiamo in modo serio, coordinato e costruttivo, il futuro si preannuncia tutto in salita.

Il concetto della rottamazione sta assumendo tinte sempre più fosche; ricordiamoci che la rottamazione può svolgersi nei due sensi. Come diceva Madonna Marcolfa : "il mondo è fatto a scale, c'è chi le scende, c'è chi le sale". Essere in molti e volerle salire è un fatto importante. Prepariamoci ad un lungo periodo di lotta perché alcuni dei Sindacati Medici sono troppo vicino ai posti di potere per potervisi mettere contro.