Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Corte Costituzionale 23 giugno 2015

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  Aggiornamento del 23 giugno 2015, ore 21,00

La Corte Costituzionale proseguirà domani la Camera di Consiglio per esaminare gli aspetti legislativi e

costituzionali  riguardanti anche il blocco dei contratti pubblici imposto dal decreto del 30 luglio 2010 (Tremonti) a far data dal Primo gennaio del 2011; successivamente tale blocco degli aumenti stipendiali è stato prorogato per il triennio 2011-2013, ed ancora fino al 31 dicembre 2014.

 

Questo assurdo blocco di qualsiasi aumento stipendiale che andava a colpire solo quelli che hanno maturato il diritto ad incrementi delle indennità (esclusività e posizione) proprio durante gli anni del blocco, deve essere ancora esaminato dalla Corte Costituzionale nella prosecuzione della Camera di Consiglio nella giornata di oggi 24 giugno.

 Il rinvio è stato comunicato dall'ufficio stampa della Consulta, precisando che la camera di consiglio riprenderà domani. La problematica è stata individuata dai Tribunali di Roma e di Ravenna dopo i ricorsi di vari sindacati del pubblico impiego.

Ricordando che il Co.A.S. Medici Dirigenti ha presentato tre ricorsi a Monza, Firenze e Cagliari contro il blocco delle indennità ai Colleghi Dirigenti Medici che maturavano la valutazione positiva sul proprio operato dopo i 5 e 15 anni di servizio, il nostro Segretario Nazionale Dott. Alessandro Garau ha dichiarato che il blocco delle indennità oltre che essere incostituzionale in quanto ha creato disparità economiche rilevanti nell'ambito della stessa categoria e tra Colleghi con analoga anzianità o differenti solo per pochi giorni, ha permesso spesso interpretazioni differenti ed a tratti vessatorie in alcune regioni. Abbiamo quindi visto – ha dichiarato il nostro interlocutore – regioni intere (Toscana e Umbria) che rispettavano i CCNL senza tener conto del cosiddetto blocco degli stipendi, affianco a Regioni (prevalentemente meridionali) che bloccavano non solo gli stipendi ma perfino le procedure di valutazione dei dipendenti con la giustificazione che la valutazione positiva non avrebbe avuto alcun esito economico.

Il Dott. Garau conclude affermando di avere la massima fiducia sulla positività della sentenza che la Corte Costituzionale emetterà. Sostiene che alla luce del parere già espresso sull'illegittimità del blocco dell'adeguamento delle pensioni, non potrà che esprimere un parere analogo sul blocco dell'aumento delle voci stipendiali dei Medici Dirigenti, soprattutto di quelle non dipendenti da meccanismi automatici dovuti alla mera anzianità, ma determinate da un processo di valutazione positiva delle cose fatte durante un periodo di lavoro preciso e predeterminato da norme contrattuali.

Prima ancora di richiedere la riapertura delle contrattazioni di lavoro che potrebbero nascondere insidie per tutta la categoria, essendo la contrattazione affidata a Sindacati svuotati di consensi e di iscritti, capeggiati spesso da pensionati ormai avulse dalle dinamiche lavorative, il nostro interlocutore ha chiesto che lo Stato si attivi per rispettare i vecchi contratti; solo successivamente, riordinata la dinamica retributiva e, superato il blocco del turn-over mediante la valutazione delle necessità delle risorse umane in base ai programmi del Ministero della Salute e delle Regioni, solo allora si potrà affrontare una tornata contrattuale.

“Iscrivetevi al Co.A.S. ” - ha concluso il Segretario Nazionale – solo così i Medici Dirigenti saranno sicuri di poter essere rappresentati nelle loro più sacrosante aspirazioni, economiche e professionali e soprattutto di poter contattare e conoscere personalmente i loro rappresentanti.