Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Medici Delatori

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MEDICI  DELATORI

Non possiamo non segnalare ai Colleghi che ancora credono di essere, in quanto Medici Dirigenti, compartecipi delle sorti del S.S.N., quanto scritto la mattina del 4 febbraio 2015 dal quotidiano DottNet (n.d.r. : veicolante pubblicità farmaceutica) sulla proposta di avviare nell'ambito delle strutture aziendali del S.S.N. una struttura stabile per raccogliere delazioni sui casi di corruzione eventualmente percepiti nella A.S.L.


Si assisterebbe quindi ad una serie di sconcertanti fenomeni a dir poco assurdi :
1) I Medici Dirigenti, che dovrebbero rappresentare gli interessi stessi dell'Azienda in quanto "Stakeholders", dovrebbero improvvisamente disgiungersi in modo schizoide da questa funzione e rivoltarsi contro l'Azienda che gli paga lo stipendio denunciando eventuali superiori (quelli effettivamente Dirigenti in quanto dotati di potere decisionale)  come autori di comportamenti illeciti;

2) Ma il massimo dell'assurdo si raggiunge con l'ipotesi che queste "notizie di reato" vengano raccolte da un ufficio interno all'Azienda, con un Dirigente Responsabile nominato da quello stesso Direttore Generale che ha commesso un illecito o non ha controllato chi l'illecito lo stava commettendo.

Ma andiamo aleggere quanto ha scritto DottNet e le risposte di Colleghi interessati all'argomento.

Se qualche collega desiderasse esprimere il suo parere non ha che da inviare un suo commento ad Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

04 febbraio 2015

Piano anti-corruzione nella sanità: dipendenti delatori


Tutela del dipendente che segnala comportamenti illeciti, rotazione negli incarichi e individuazione delle aree più a rischio: sono questi alcuni degli interventi che il ministero della Sanità mette in campo contro la corruzione nel suo Piano Anti Corruzione triennale 2015/2017, appena pubblicato sul suo sito.

Contro appalti truccati, dirigenti incompatibili o scelti non secondo i dovuti criteri in sanità arriva il nuovo Piano Anti-Corruzione del ministero della Salute, che individua le aree più a rischio di corruzione e stabilisce la rotazione negli incarichi, nuove ipotesi di incompatibilità negli incarichi e invita i dipendenti a segnalare i comportamenti illeciti per via telematica, garantendo che la loro identità non venga rivelata. Il piano, della durata di tre anni, redatto in ottemperanza alla legge n.190 del 2012 per la prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione, parte definendo come corruzione tutte le varie situazioni in cui, nel corso dell'attività amministrativa, si riscontra l'abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato per trarne vantaggi privati.

E si definiscono le attività a più elevato rischio di corruzione: autorizzazione o concessione; scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi; concessione ed erogazione di sovvenzioni e contributi, e concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale. Tra gli interventi anticorruzione previsti c'è l'identificazione del potenziale conflitto di interessi, con astensione in caso si debbano adottare pareri e valutazioni, e la rotazione dei dirigenti e del personale. Per questi ultimi, nei settori più a rischio, è stabilita una rotazione ogni 5 anni. Il Piano definisce inoltre i casi di inconferibilità e incompatibilità di incarichi dirigenziali interni ed esterni, stabilendo che un incarico non potrà essere conferito a chi è stato condannato, anche con sentenza non passata in giudicato, per reati contro la pubblica amministrazione.

 

1° Commento di Alessandro Garau (Co.A.S. Medici Dirigenti)

Certo è veramente suggestivo un invito alla delazione tramite internet o, peggio ancora, l'intranet aziendale. È tanto suggestivo quanto inutile in quanto l'anonimato - con tale via - è solo fantasia ed è ovvio invece che, chi ricorresse ad una via di comunicazione simile, è un "povero travet" che va al lavoro tutti i giorni ed alla fine esplode all'ennesima offesa. Quindi è un sistema che "non funziona", come è dimostrato dalla assenza assoluta di segnalazioni nelle regioni dove questa possibilità è stata già attivata. Bisognerebbe anche capire cosa c'è dietro un ufficio che sarebbe già funzionante da anni senza alcuna segnalazione da rilanciare: un ufficio che non fa, non ha fatto e probabilmente non farà, con buona pace per la spesa di tenerlo aperto. Mi permetto di segnalare la cara vecchia lettera anonima alla Procura della Repubblica, che garantisce davvero l'anonimato ed è quasi sicuramente efficace. Diffidate quindi dagli uffici in tra aziendali, servono solo per incanalare la protesta ed il dissenso per conoscere non le criticità su cui intervenire ma le persone da rimuovere o penalizzare.

Alessandro Garau

 

2° Commento di Cinzia Bruno

 

Concordo assolutamente. Aggiungo un consiglio: la lettera deve essere inviata a più di un procuratore, in modo da neutralizzare le tendenze a non considerare le denunce anonime. Mi giunge voce che alcuni dipartimenti degli uffici tributari hanno diramato circolari interne in questo senso, anche se contra legem.

Cinzia Bruno

 

 

3° Commento di Aldo Mario Fei
L' appello alla delazione è semplicemente stucchevole.

Aldo Mario Fei

 

4° Commento di Roberto Ferraro
meglio la " stucchevolezza" che l'omertà , la complicità , il menefreghismo o addirittura l'associazione a delinquere . L'Italia di questi pregi non stucchevoli ne ha già abbastanza.

 

Roberto Ferraro