Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Responsabilità Professionale Sanitaria

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RESPONSABILITA'  PROFESSIONALE  SANITARIA

Per quanto riguarda la responsabilità professionale sanitaria è stato di recente emanato dalla Conferenza Stato Regioni un documento che analizza approfonditamente l'attuale situazione del rapporto medico-utente, senza peraltro giungere a conclusioni significative eccettuata quella di definire come non-praticabile la via della "depenalizzazione dell'Atto medico" che invece abbiamo già più volte sostenuto in queste pagine. Basterebbe volerlo !   E' infatti già operante in alcuni stati europei senza causare danni irreparabili.

Scarica il testo emanato dalla Conferenza Stato Regioni

Pur essendo spesso imprecisa, con finalità commerciali e priva della necessaria ricerca della verità, seppur giornalistica, l'amplificazione mediatica di eventi avversi nelle corsie ospedaliere determina un insano desiderio nell'utente - e ancor più nei parenti dell'utente – di colpire severamente il medico identificato come responsabile di disattenzione o negligenza o imperizia o imprudenza. Se poi una causa legale, o solo la possibilità di un ricorso alla giustizia, permette il raggiungimento di un gruzzoletto di qualche decina di migliaia di euro, Perché non provarci ?
Ed ecco spuntare da svariati anni gli spot pubblicitari sulle reti televisive italiane; promettono tutti indistintamente la gratuità del ricorso, sarebbe sufficiente inviare una cartella relativa ad un ricovero e (possibilmente) ad un intervento chirurgico, che il fantastico Studio Legale che si autopropone procederà indicando le possibilità di recupero di una bella sommetta.
Perché quindi non provarci ?
Ma naturalmente la causa dell'esplosione del numero dei contenziosi tra utenti e medici ospedalieri italiani non è esploso solo per questo motivo "mediatico".
Altra motivazione, assolutamente non secondaria, è, da anni, la tendenza dei Giudici italiani a dare ragione – del tutto o in parte – ai ricorrenti, spesso in accordo con il C.T.U. ma, non infrequentemente, anche contro il parere del C.T.U. che scagionava del tutto il medico.
Ed ecco qui entrare in scena altri attori principali della situazione italiana.
I Medici-Legali : sono in genere del tutto digiuni sulle modalità di funzionamento di un reparto ospedaliero, sulle difficoltà logistiche e la carenza di attrezzature di alcuni Presidi Ospedalieri; non hanno mai dovuto affrontare la difficoltà di una diagnosi e la necessità di arrivarci con immediatezza. Ragionano a tavolino ed a posteriori, disquisiscono su fogli di carta e non su un segno clinico al letto del paziente che si aggrava sempre più. Non conoscono il "pathos" della decisione, la coscienza del possibile errore, la difficoltà di patologie inusuali e sicuramente di diagnosi oltremodo difficile. Sviluppano i ragionamenti del poi e del "senno del poi – si sa – son piene le fosse".
Invece è nostro compito segnalare, anche da queste righe che sicuramente non avranno che pochi lettori, che l'utenza di un reparto di degenza ospedaliero, grazie a questi messaggi che provengono dai "media", è ormai del tutto prevenuta contro i medici dipendenti ospedalieri; sono particolarmente aggressivi nel sollecitare più volte al giorno notizie sullo stesso paziente, pretendono che i medici mostrino un atteggiamento disponibile, senza limiti di tempo, controllano se le notizie sulla patologia corrispondono a quelle scaricate da internet, confrontano espressioni diverse utilizzate da medici diversi per metterle a confronto, pur senza avere le conoscenze necessarie per capire nella sostanza quanto detto.
Questa aggressività dell'Utenza deriva fondamentalmente dalla sfiducia dell'italiano medio verso le istituzioni dello Stato. Chi ha impattato nel funzionamento della giustizia, della macchina Amministrativa statale e di altri Servizi che lo Stato ha da sempre erogato avocandoli a sè, ritiene che anche il S.S.N. funzioni con gli stessi ritmi e inefficienza.

Chi scrive è invece assolutamente convinto che la Macchina sanitaria funzioni su buoni livelli di efficienza più o meno in qualsiasi Ospedale del territorio italiano, con naturali punti di eccellenza e con situazioni di sicura carenza, ma su un livello medio assolutamente valido e non disprezzabile nei risultati raggiunti quotidianamente.

(continua)