Co.A.S. Medici Dirigenti

Associazione di medici dipendenti ospedalieri Organizzazione di categoria di Medici Ospedalieri Dipendenti dal S.S.N.

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Non c'è fine al peggio

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Non c'è fine al peggio !

Lo Snami detta ai Medici Dirigenti Ospedalieri cosa devono fare !!!

(Le dichiarazioni del Dott. Angelo Testa)

 Nell'attuale clima di degrado italiano ci mancava solo questa : il Sindacato Snami dei Medici di Base (nella persona di Angelo testa) ritiene di poter dettare ai Medici Dirigenti Ospedalieri quello che devono fare per adempiere ai loro doveri istituzionali.
I Dirigenti Ospedalieri dovranno d'ora in poi (come già in passato) prima di tutto indicare la prognosi all'atto della dimissione dall'ospedale e utilizzare di più le ricette rosse del SSN.
Queste le richieste e rivendicazioni dello Snami nei confronti dei loro “Colleghi” ospedalieri.


Effettivamente agli ospedalieri, di questi tempi, mancava solo questa tirata d'orecchi dallo Snami; ora siamo proprio a posto: tra pazienti che ci denunciano per fatti inesistenti, in parte o del tutto inventati, Amministrazioni che non aggiornano gli stipendi, non attribuiscono gli incarichi, cancellano straordinari, riducono i posti di lavoro, non ricambiano apparecchiature obsolete, non si assicurano ma affermano di autoassicurarsi, ricomparsa della colpa lieve e la “condannabilità in solido con la stessa Azienda Sanitaria” (questo particolare aspetto sarà oggetto di un articolo successivo).
A tutte queste criticità che si ergono quotidianamente sull'iter lavorativo dei Medici Dirigenti Ospedalieri, fa contrappeso una progressiva riduzione delle problematiche professionali che coinvolgano i medici di famiglia.
Chi scrive si trova a dover fronteggiare quotidianamente il macigno dei ricoveri imposti d'urgenza dai Pronto Soccorso. Questa modalità di accesso negli ospedali, deresponsabilizzando i medici di base ed i medici di Pronto Soccorso, finisce per determinare un esorbitante ricorso all'ospedalizzazione, garante esclusivamente della serenità dei medici di base e dei medici di Pronto Soccorso, andando a gravare esclusivamente su quei medici che non possono demandare ulteriormente, cioè sui medici dirigenti dei reparti ospedalieri.
Questi medici ospedalieri devono allora risolvere ciò che non è stato risolto dalla medicina del territorio e non possono trincerarsi dietro carenze delle strutture, degli organici, delle risorse e dei metodi.
Questi medici ospedalieri devono rimboccarsi le maniche, rendersi disponibili H-24, per la legge devono agire come macchine con l'obbligo di non-sbagliare, pena sanzioni anche estreme.

Ed in questo quadro di crescente difficoltà e di disfacimento del S.S.N. cosa chiedono i sagaci medici di base ?
Chiedono agli Ospedalieri di compilare più “ricette rosse” e compilare i certificati di malattia on-line perché hanno tanto altro da fare !!! 

Strano però che molti dei pazienti che si recano in Pronto Soccorso riferiscano di aver chiamato più volte il medico per una visita domiciliare con il risultato di sentirsi rinviare all'indomani o sentirsi rispondere di chiamare un'ambulanza del 118 e recarsi in un Pronto Soccorso.
Poi succede – non più tardi di ieri – che un paziente (47 anni) chiami per due giorni di seguito il medico di base affinché lo visiti a casa; telefonicamente viene fatta diagnosi di sindrome influenzale per febbre, dolori addominali, vomiti e diarrea. Recatosi in Pronto Soccorso per l'ulteriore peggioramento della sintomatologia, viene inviato d'urgenza in sala operatoria per aria libera in addome : diverticolite perforata. Così potremo raccontare di “ricette rosse” compilate da una zelante segretaria in un disimpegno della sala d'attesa, i lettini visita colmi di campioni gratuiti perché nessuno -da mesi - viene invitato a sdraiarvisi per una visita clinica, richieste di “ricetta rossa” lasciate nella buca delle lettere con la certezza di trovarle compilate “sulla parola” l'indomani, etc. etc.
Preferisco non proseguire con questi esempi poco edificanti o con il ricordo di esilaranti dizioni diagnostiche; mi fermo qui.

Voglio terminare solo con un'ultima considerazione : è un momento particolarmente difficile per lo Stato italiano e per il S.S.N. in particolare, tutto sembra crollarci addosso, negli ospedali chiamati a prestazioni sempre più impegnative iniziano a mancare i presidi più comuni per portare a termine gli interventi diagnostici, medici e chirurgici; i Medici di Medicina Generale hanno goduto sempre di una relativa tranquillità economica e di protezioni normative sproporzionate; voglio dire a tutti loro che non è certo battibeccando contro i Medici Ospedalieri come i “polli di Renzo”che risolveranno né i problemi dell'Italia, né i problemi del S.S.N. né i loro piccoli problemi esistenziali del sentirsi “usati” dai Colleghi Ospedalieri quando questi ultimi non ce la fanno proprio a trovare quei minuti per scrivere le “ricette rosse” o per attivare la connessione con l'INPS.

A.G.